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Il presidente Gravina, lancia la riforma del calcio. La bozza

Gabriele Gravina, presidente della Figc legatissimo all’Abruzzo dato il suo profondo rapporto con Castel di Sangro, ha partecipato come ospite d’onore a Pescara alla presentazione del calendario dell’Eccellenza abruzzese.

Il massimo esponente del calcio italiano ha lanciato la riforma del calcio: “Girando l’Italia in lungo e in largo, tutti mi chiedono di riformare il calcio. Perché così non va.”

Due i pilastri che seguirà Gravina per la riformare il calcio: sostenibilità e stabilità dello sport più amato dagli italiani e nel prossimo mese porterà la riforma in Consiglio federale.

Il presidente determinatissimo nel portare a casa il progetto di riforma ha lanciato chiari avvertimenti anche alla classe dirigente federale e ai vari portatori di interessi: “La riforma va fatta e per cambiare occorre che la dirigenza abbia coraggio, intelligenza e determinazione. Ovviamente mi aspetto resistenze, ma non le temo. Qualora i dirigenti non mi seguiranno convocherò senza indugio anche un’assemblea straordinaria dove sarà chiamata a votare la base”.

La riforma secondo l’ultima bozza, visionata da Milano Finanza, prevede una complessa riorganizzazione del calcio italiano che dovrebbe concludersi nella stagione 2023/2024.

Il piano prevede una cura dimagrante del calcio professionistico, che passerebbe da 100 a 60 club, rafforzando la tenuta economica del sistema. La Lega Pro verrebbe scissa in due campionati: Serie C Elite e Serie C. Il professionismo coprirebbe quindi Serie A, Serie B e Serie C Elite, tre campionati composti da 20 squadre ciascuno. Le restanti 40 squadre di Lega Pro andrebbero a formare la nuova Serie C, composta da due gironi da 20 club e appartenente alla nuova categoria del semiprofessionismo.

Nella medesima area confluirebbe anche la neonata Serie D Elite, un campionato da 54 società suddivise in tre gironi.

La Serie D rimarrebbe invece nella futura categoria dilettanti nazionali che includerebbe 144 club ripartiti in 8 gironi con 18 partecipanti. Sul tema delle promozioni non sembrano contemplati playoff e playout per la promozione e la retrocessione dalla Serie A. Se ne riparlerà nei prossimi giorni, l’obiettivo è trovare la soluzione più opportuna allo scopo di garantire maggiore sostenibilità e stabilitò del sistema.