Inizia con una convincente vittoria il campionato del Penne di mister Castellano che bissa così il successo di Coppa confermando le buone indicazioni mostrate nel precampionato.
Un successo di prestigio arrivato contro una compagine di valore come quella sulmonese che, viceversa, ha denotato un certo ritardo di preparazione oltrechè qualche lacuna di organico cui la dirigenza ovidiana dovrà ovviare se intende disputare un campionato di vertice.
Un successo di prestigio arrivato contro una compagine di valore come quella sulmonese che, viceversa, ha denotato un certo ritardo di preparazione oltrechè qualche lacuna di organico cui la dirigenza ovidiana dovrà ovviare se intende disputare un campionato di vertice.
Dopo la salvezza in quella prima stagione ed un prestigioso piazzamento in chiave playoff alla seconda, nel capoluogo vestino si respira una rinnovata aria di fiducia; con una squadra dall'indubbio valore ed a marchio quasi esclusivamente locale, il gruppo creato infarcito di tantissimi giovani di grande prospettiva sembra aver fatto subito presa sul pubblico alquanto freddo e decisamente fiaccato dai troppi anni di militanza in un campionato, quello di Promozione, decisamente poco consono alle tradizioni di una squadra abituata a ben altri palcoscenici.
In attesa di conferme la prima giornata di campionato, oltre a regalare un successo di prestigio contro la Pro Sulmona, ha messo in evidenza anche le individualità; e se bomber Mucci autore della seconda doppietta alla seconda apparizione ufficiale era elemento già pienamente conosciuto le migliori risposte sono arrivate dalla varietà della rosa e dai ragazzi impiegati.
Mister Castellano all'esordio ha dovuto rinunciare ad elementi importanti nel suo scacchiere del calibro del difensore Di Bartolomeo, del centrocampista Andrea Di Teodoro e dell'attaccante Paride Pasta.
Al loro posto i "sostituti" si sono resi protagonisti di prestazioni superbe: Alessio Iannacci terzino classe '96 ha avuto il duro compito di limitare le folate offensive di Di Girolamo, Andrea Giancaterino (1996) ha preso le redini del centrocampo risultando tra i migliori in campo e sfiorando la rete con una clamorosa traversa dalla distanza, Davide Coletta (1998) è anch'esso risultato decisivo nella travolgente azione che al 5' di gioco ha servito l'assist al bacio che Mucci ha trasformato nello spettacolare gol del vantaggio.
E quando lo stesso Coletta è stato sostituito, ci ha pensato il classe 1997 Francesco Di Pietro a non far rimpiangere l'uscita dal campo del compagno, oltre poi al successivo ingresso in campo dell'ennesimo classe 1998 Andrea Reale che peraltro aveva esordito e giocato in più occasioni anche la stagione precedente.
E quando lo stesso Coletta è stato sostituito, ci ha pensato il classe 1997 Francesco Di Pietro a non far rimpiangere l'uscita dal campo del compagno, oltre poi al successivo ingresso in campo dell'ennesimo classe 1998 Andrea Reale che peraltro aveva esordito e giocato in più occasioni anche la stagione precedente.
In attesa di confermarsi, sono buone insomma le premesse per mister Castellano ora atteso da un trittico di gare niente male, ad iniziare dalla sfida di mercoledì in cui i biancorossi scenderanno in campo a Cepagatti contro il Passo Cordone nella gara decisiva per il superamento del triangolare valido per il primo turno di Coppa Italia. La vittoria 4-1 all'esordio sulla Torre Alex permette al Penne di giocare per due risultati su tre in virtù della differenza reti (il Passo Cordone la sua gara l'ha vinta 4-2), ma soprattutto potrebbe essere l'occasione buona per dare continuità ai tanti ragazzi in rosa in vista di soluzioni importanti in ottica campionato.
Disputata la gara di mercoledi il calendario chiama i vestini subito alla prova della maturità: all'orizzonte due trasferte ostiche sul campo del Castigione Valfino ed a Fossacesia, a cui faranno seguito la gara casalinga con il Vasto Marina e di nuovo una trasferta "terribile" sul campo del Delfino Flacco Porto decisamente una delle squadre più quotate del girone e rinforzato dagli innesti di prestigio del calibro di Ligocky e Maraschio.