A circa 24 ore dalla splendida vittoria contro l'Ascoli, non accennano minimamente a placarsi l'euforia e la grande gioia dei tifosi rossoblu per un risultato che, oltre a riportare L'Aquila a meno 2 dalla vetta, sembra aver spazzato via, almeno per il momento, le polemiche e i dubbi che aleggiavano sull'ambiente in questo inizio gennaio. I social network sono letteralmente invasi da pensieri, immagini, stati d'animo, storie. Insomma, istantanee di vita personale che in un attimo si fanno collettive. La magia e la potenza del calcio.
In realtà questa esplosione di gioia parte da lontano. Non è solo figlia della spettacolare prestazione della truppa Zavettieri al cospetto della prima della classe. La settimana dei supporters della Valorosa è stata infatti segnata da un continuo accumulo di tensioni. A partire dall'amarezza per il pareggio di Gubbio. Uno scialbo 0-0 nel quale L'Aquila era apparsa abulica e mai realmente pungente sotto porta. Fuori forma. Poi la corsa ai numeri della prevendita, perchè l'occasione del big match non poteva scivolare via nel solito Fattori “mezzo vuoto”. E allora giù d'impegno da parte di tutti. Continui richiami e inviti a quella fetta di città poco attenta al fatto che “qui si può davvero fare la storia”. Anche perchè le voci volevano un esodo in massa dalle Marche verso il capoluogo abruzzese. La mazzata giunge poi a metà settimana. Il GOS per motivi di ordine pubblico concede altri 500 biglietti alla tifoseria ospite, che ha già polverizzato in pochissime ore i 714 a disposizione. Lo spettro di uno stadio a tinte bianconere inizia a materializzarsi negli occhi di chi, per una volta, sperava di poter vivere una battaglia immerso in una bolgia di voci quasi interamente inneggianti ai colori del cuore. A tutto questo si aggiungono le cattive notizie che giungono dall'infermeria. Zaffagnini e Pacilli non potranno essere della gara perchè infortunati. Maccarrone in dubbio fino all'ultimo e Corapi non al top. Sembra prepararsi un disastro. Le firme dei nuovi arrivati Djuric e Pozzebon regalano qualche istante di serenità.
Ma col passare delle ore qualcosa cambia. I tifosi rossoblu non si perdono mai d'animo e si rendono pian piano conto che la migliore medicina per ribaltare la delicatezza del momento è la vittoria. Lo sanno benissimo anche Zavettieri e i suoi ragazzi, che, chiusi nello scrigno dello spogliatoio per non essere disturbati dalle innumerevoli opere di destabilizzazione esterne, lavorano duramente sul campo per preparare la chance del riscatto, la partita perfetta. Ancora una volta questa terra dimostra di saper gonfiare il petto e tirar fuori gli artigli quando c'è da lottare. L'occasione è troppo grande. Rimanere agganciati a un sogno, o scivolare nell'anonimato di una non più che buona stagione.
Il resto è storia. Il Fattori finalmente pieno in un sabato uggioso di inizio 2015. La squadra che, diretta come un'orchestra dal proprio mentore in panchina, annulla nei 95 minuti la capolista. Le urla liberatorie dopo i 3 gol, la corsa dei giocatori sotto la curva, e un ritrovato entusiasmo per il proseguio del campionato.
Da domani bisognerà tornare sulla terra. Perchè senza umiltà e continuità l'impresa di ieri rischia di rimanere un puro e semplice esercizio di stile. Lavorare giorno dopo giorno ed affrontare ogni avversario con lo spirito di chi non si accontenta mai. Solo così si può dar seguito al sogno.