Vincere nel calcio non è mai semplice. Figuriamoci in un campionato in cui è l'equilibrio il padrone di casa. Un campionato nel quale spesso i tabellini rimangono bloccati sullo 0-0 fino ai minuti finali, e dove sono i singoli episodi a determinare un risultato.
Se si parte da questo concetto, le cinque vittorie consecutive senza subire reti inanellate da L'Aquila di Zavettieri, sette in tutto da quando il tecnico calabrese si è accomodato sulla panchina della squadra del capoluogo abruzzese, unite al secondo posto in classifica a sole tre lunghezze dalla capolista Ascoli, hanno un valore inestimabile. Perché conquistate con umiltà, sacrificio e tanto lavoro. A volte soffrendo, è vero. Ma la storia insegna che in questo sport chi non è capace a sostenere la tensione della sofferenza, non può raggiungere traguardi importanti. È una questione di crescita. Tecnica, mentale, di gruppo.
La gara del Fattori di ieri, sotto questo punto di vista, è stata encomiabile. Battere 2-0 la Pistoiese non è, e siamo certi non sarà, cosa da tutti. Gli orange allenati da mister Lucarelli sono una squadra tecnica, velocissima, sopratutto sulle fasce con Tripoli e Falzerano, equilibrata e molto intelligente. Una di quelle che se ne frega di non prenderle, ma pensa soprattutto a darle, cosa davvero rara in questo girone.
L'Aquila però parte troppo bene. Al 3' è già in vantaggio con uno splendido guizzo di Sandomenico. Da li sembra tutto facile, con gli ospiti che faticano a proporre gioco. L'ex Ciciretti, schierato un po' a sorpresa nel ruolo di playmaker, non riesce ad entrare in partita ed i rossoblù ne approfittano creando una bella quantità di palle per chiudere la gara, che però, a volte per eccesso di leziosità, non vengono sfruttate a dovere. Gli arancioni, come un diesel, crescono alla distanza e nei primi venti minuti del secondo tempo complicano il lavoro dei padroni di casa. L'Aquila si abbassa sulle fasce e non riesce ad uscire dalla propria metà campo, senza però mai subire. I tre li dietro non danno mai l'impressione di essere in difficoltà. L'unico modo per gli avversari di buttarla dentro sarebbe abbaterli. Infatti la rete di Coulibaly è giustamente annullata dal direttore di gara per una spinta dell'attaccante ivoriano ai danni di Zaffagnini. La svolta della gara è, paradossalmente, l'uscita di Ciciretti. Entra Piscitella e la Pistoiese si sbilancia in avanti. L'Aquila da quel momento ricomincia a salire, a spingere con le ripartenze e a trovare nel finale il meritato 2-0 con Ceccarelli, da poco suentrato ad uno spento Perna. Partita chiusa e grande festa sugli spalti.
Questa squadra è diventata grande e fa paura. I margini di miglioramento possono essere ancora ampi. Con la finestra di mercato che si avvicina a grandi passi, i tifosi iniziano davvero a sognare. Magari per l'arrivo di una punta con la P maiuscola, che andrebbe a puntellare l'unica zona del campo dove i rossoblù faticano a trovare la giusta continuità.
L'importante è che si rimanga con i piedi ben saldi a terra, e, con la giusta umiltà, si continui a lavorare nella direzione intrapresa con l'arrivo di Zavettieri. Il condottiero calabrese, al fischio finale, continua giustamente a predicare calma. “Abbiamo preso 3 punti, abbiamo vinto 2-0, ma dobbiamo lavorare per Forlì”. Queste le uniche certezze di un mister che sa fin troppo bene che se non si ragiona 90 minuti per 90 minuti il rischio è quello che l'entusiasmo prenda il sopravvento sulla concretezza, andando a rovinare il capolavoro fatto fino ad oggi. Ma adesso, dopo 22 punti in 9 gare, una media di 2,44 a partita, e dopo che persino il tabù Fattori è stato sfatato, con tre vittorie consecutive nelle ultime tre apparizioni casalinghe, è solo il momento per gli applausi.