Ci sono storie che meritano di essere raccontate; una di queste è sicuramente quella che riguarda Alfredo Meo, estremo difensore ovidiano nonchè simbolo del calcio Peligno. Nella sua lunga carriera, Meo, ha vestito le casacche di L'Aquila, Pescina Vdg, Francavilla, Castel Di Sangro e, appunto, Sulmona con la quale vanta oltre 500 presenze. Il destino, però, ha voluto che la sua "ultima"coincidesse con la retrocessione in Eccellenza del Sulmona.
-Meo quanto rammarico c'è ancora per l'esito del campionato?
"Tanto. Avrei voluto terminare la mia carriera in maniera diversa. Questo, però, è il calcio".
-Quale sarà il suo futuro lontano dal campo?
"Vorrei poter restare qui in società a Sulmona, non disdegnando nessun ruolo; mi piacerebbe insegnare calcio ai più giovani".
-Ripercorrendo la sua carriera, qual'è stato il calciatore più forte con cui ha giocato?
"Danilo Aureli, con il quale ho giocato insieme nell'Aquila Calcio ritengo sia stato il più forte. Avrebbe meritato, a mio avviso, ben altra carriera".
-Chi è oggi il nuovo Alfredo Meo?
"Non saprei rispondere, però ho visto più volte le prestazioni di Valerio Spacca, portiere dell'Amiternina di Scoppito; è ancora giovane e potrà fare molta strada. Auguro a lui una carriera come, e meglio, della mia".
-Dopo la travagliata stagione vissuta quest'anno, cosa augura al "suo"Sulmona?
"Auguro, in primis, tranquillità; spero poi che non debbano passare altri 20 anni prima di rivedere il Sulmona in serie D. Questo è il campionato che appartiene alla società, alla città e ai nostri tifosi".
-Dopo una carriera come la sua, ricca di soddisfazioni, sente di dover ringraziare qualcuno?
"Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicino, a cominciare dalla mia famiglia. Permettetemi però di dire un grazie particolare a mia moglie Giusy. In tutti questi anni mi ha seguito in tutta la Regione e non solo; ad oggi dico che lei è stata il mio punto di forza".
Questo è Alfredo Meo.