Ha 16 anni, è un’italiana nata da genitori marocchini e ha portato sul campo da calcio la sua personale storia di integrazione, coniugando le regole del mondo dello sport con il rispetto per la cultura islamica: Chahida Sekkafi di Sesto e Uniti (in provincia di Cremona) è il primo arbitro in Italia a indossare la calzamaglia e lo hijab, ovvero il velo sulla testa, a integrazione della divisa ufficiale dell’Associazione italiana arbitri (Aia). Questa la notizia che si apprende su Repubblica, che riporta anche il commento di Gian Mario Marinoni, presidente della sezione Aia di Cremona “Ha brillantemente superato l’esame a metà dicembre del 2013, ottenendo il patentino, e qualche settimana fa ha debuttato dirigendo una partita del campionato Giovanissimi – spiega Gian Mario Marinoni tutor di Chahida – Per poter portare il velo in campo ha ottenuto un’autorizzazione. Ama molto il calcio e può contare sul sostegno della famiglia: in particolare della mamma, che la accompagna alle partite e che ha a sua volta un passato da calciatrice in Marocco”