Una banda di nati nel 2006 in rampa di lancio per la Folgore Delfino Curi Pescara.
Cecamore, Costanzo, D’Andrea, D’Arcangelo, Di Stanislao, Menna, Shyti, Tenaglia, Tondo, praticamente quasi una squadra intera di giovanissime leve, aggregate da mister Bonati alla prima squadra biancazzurra durante la preparazione in vista della stagione 2024-25 ormai alle porte.
Ragazzi di prospettiva, che il tecnico della Folgore Delfino Curi, da sempre fiducioso nelle capacità e nelle potenzialità dei giovanissimi talenti, tiene in grande considerazione, come nel caso di Andi Shyti, attaccante centrale che già nella passata stagione non soltanto è entrato nella distinta dei convocati durante il campionato di Eccellenza, ma ha anche giocato diversi scampoli di partita, celebrando così il suo esordio in prima squadra: «È stato un momento emozionante – Shyti racconta così il suo primo ingresso con la prima squadra – il mister mi ha detto “stai tranquillo” e mi ha messo a mio agio. E lo stesso hanno fatto anche gli altri compagni di squadra, facilitando quindi il tutto».
L’attaccante spiega anche quali siano le ambizioni per la prossima stagione: «Il sogno per il prossimo campionato è sicuramente quello di riuscire ad aumentare il minutaggio in campo, ma soprattutto quello di poter dare una mano concreta alla squadra, e alla luce della mia posizione in campo, questo potrebbe significare mettere a referto una rete oppure un assist».
Come accennato da Shyti, il rapporto di Emanuele Cecamore (mezzala destra, da 5 anni alla Folgore Delfino Curi), Edoardo Costanzo (portiere, con alle spalle l’intera trafila nel settore giovanile biancazzurro), Edoardo Tito D’Andrea (esterno destro, già inserito tra i convocati della prima squadra in Eccellenza nella passata stagione), Rocco D’Arcangelo (centrocampista), Massimo Di Stanislao (difensore centrale), Federico Menna (difensore), Antonio Tenaglia (attaccante), e Samuele Tondo (attaccante), con i ragazzi della prima squadra costituisce un elemento fondamentale per cementare il gruppo e per costruire quell’ambiente familiare che si respira al San Marco: «Nutriamo grande rispetto per i grandi, perché rappresentano lo zoccolo duro della prima squadra, però dobbiamo ammettere che questo rispetto è reciproco – spiegano i “2006” della Folgore Delfino Curi – perché ogni giorno e in ogni allenamento ci fanno sentire parte integrante del gruppo, senza alcuna differenza».