A tre giorni dall’atteso derby con l’Avezzano, in casa rossoblù rimbombano ancora le dichiarazioni rilasciate dal tecnico, Roberto Cappellacci, nel post- Fossombrone.
Il trainer teramano, evidentemente molto stimato dalla dirigenza rossoblù, può "permettersi", dall’alto dell’esperienza maturata prima come calciatore, calcando i campi di Serie B, e poi come allenatore in C, di non avere filtri. Tant’è che dopo 180 minuti dal suo arrivo ha tarpato, con lucida oggettività, le ali ai rossoblù con una comunicazione assai stringata ma chiara: “L’Aquila in questo momento non può competere con Avezzano e Sambenedettese” .
Queste forti dichiarazioni, arrivate pre- derby, se messe in bocca ad un altro tecnico, avrebbero scatenato polemiche, contestazioni e analisi di tutti i tipi su una rosa non competitiva o sull'inadeguatezza di alcuni giocatori. La stessa proprietà, che non ha lesinato energie nell'allestimento di rosa e staff (si parla di circa 1,2 milioni di euro), inoltre, sarebbe stata messa sul banco degli imputati, ma le dichiarazioni di Cappellacci sono per lo più passate sotto traccia, anche perché i tifosi sono in qualche modo la società. Nell’ anno in cui i rossoblù sono ritornati in D (vi mancavano dal 2018) sono riusciti, sulle ali dell’entusiasmo derivante dalla vittoria del campionato di Eccellenza e con l’indicazione di facciata che L’ Aquila avrebbe fatto molto bene nel campionato di Serie D, nell' obiettivo di raggiungere quota 1000 abbonati. Risultato eccezionale. Negli ultimi 20 anni, anche quando L’Aquila militava nella vecchia, amata, C 1, la media abbonati si è sempre attestata intono a 300/400 tagliandi, salvo un estemporaneo picco di sostenitori nell’anno del fallimento.
L’attesa da parte dei tifosi per la stagione sportiva in corso è alta, ed anche la piazza ha dato una risposta importante, con oltre 2500 tifosi sugli spalti del Gran Sasso ogni domenica.
Perché il sagace tecnico ha fatto quelle dichiarazioni prima delle gare di cartello contro Avezzano in casa e Sambenedettese al Riviera Delle Palme?
Probabilmente Cappellacci, privilegiando il suo punto di vista e tralasciando l’entusiasmo della piazza, ha voluto spronare i giocatori a fare meglio mettendoli sulla “graticola” ed ha voluto, possiamo dire in maniera molto accorta, mettere a riparo la propria figura di tecnico qualora contro la corazzata Avezzano e la prima della classe Sambenedettese non venissero fuori risultati e prestazioni favorevoli. Se invece i risultati arrivassero, sarebbe tutto risolto e dimenticato in fretta. Ma alcune indicazioni le ha date. Il tecnico, mettendo probabilmente le mani avanti, dopo qualche giorno di allenamento e due gare ufficiali, è legittimato a sottolineare quelle che sono le criticità di una rosa allestita da altri ed ha quindi mano libera nell’osservare come alcuni profili non siano consoni alla sua filosofia di calcio. Quest'ultima privilegia corsa, possesso palla e reparti vicini. Nell’intervista a Fossombrone il tecnico ha più volte sottolineato che la squadra, soprattutto in alcuni elementi, non è pronta fisicamente e ciò lo ha costretto a fare delle scelte diverse rispetto a mister Epifani, segnando, di fatto, un punto di discontinuità. Cassese è stato avvicendato con Alessandretti, con quest’ultimo che sino all'arrivo di Cappellacci aveva visto il campo con il contagocce. Davanti la difesa è stato piazzato Del Pinto (messo in discussione nella precedente gestione per prestazioni opache), in luogo di Angiulli che, al contrario, rappresentava un punto fermo di mister Epifani. Ed invece l’ex Sambenedettese al momento è tornato in panchina. Mentre è chiaro che se in attacco Cappellacci vuole tutti over, tra i pali, per le regole dei fuoriquota, andrà sempre un under. Ne consegue che il 38 enne numero uno Enrico Guarna, arrivato qualche giorno prima dell’arrivo di Cappellacci, e Del Moro, l’esterno alto classe 2005, ex Sambenedettese, molto probabilmente faranno tribuna.
Mister Cappellacci ha anche più volte sottolineato che si aspetta di più in fase offensiva, questo potrebbe voler dire che, anche in termini di rendimento sotto porta, il tecnico teramano potrebbe chiedere più incisività a Bacio Terracino (6 gare 0 reti) e a Galesio (11 gare 4 gol), oltre che un maggior apporto da parte di tutti dalla cintola in su. Nelle prossime due gare si vedrà come i giocatori risponderanno alla sferzata di Cappellacci ed alla luce di prestazioni e risultati si avrà la misura di quanto lo spogliatoio avrà capito anche caratterialmente Cappellacci o se, al contrario, l’esultanza di Galesio a Fano, con tanto di dedica a mister Epifani, e l’abbraccio dei ragazzi al tecnico pescarese vive ancora nel cuore dei calciatori.