3 a 0 a tavolino per la Sanpelinese e una maxi squalifica fino al 30/05/2025 per Darboe Gibril. E' una stangata quella che il giudice sportivo ha inflitto al Pescasseroli dopo la sospensione del match giocato lo scorso 27 marzo e interrotto al 10' della ripresa sul risultato di 1 a 1.
La motivazione alla base della sentenza non lascia spazio ad ulteriori dubbi circa la dinamica dei fatti e chiude una tre giorni di accuse e rimpalli di responsabilità di cui abbiamo cercato di darvi conto in tempo reale.
Di seguito il comunicato ufficiale del giudice sportivo:
Esaminato il referto arbitrale nel quale si rileva che:
- al 10’ del secondo tempo l’Arbitro decretava la sospensione definitiva della gara, che in quel momento si
trovava sul risultato di 1 a 1 , a causa della condotta violenta del sig. Darboe Gibril, calciatore del Pescasseroli,
che dopo essere stato espulso per aver rivolto insulti nei confronti del pubblico, colpiva con una manata sul
volto l’Arbitro, mettendogli le dita negli occhi e il palmo sul setto nasale, tale da causare allo stesso un dolore
che non gli consentiva di continuare a dirigere la gara ;
- al Direttore di Gara, recatosi successivamente al Pronto Soccorso, veniva diagnosticato una lieve contusione alla piramide nasale e uno stato di ansia, con una prognosi di tre giorni;
IL GIUDICE SPORTIVO DELIBERA:
A) di infliggere alla Società PESCASSEROLI la punizione sportiva della perdita della gara con il punteggio di 3 a 0 in favore della Società SANPELINESE ;
B) di squalificare il calciatore della Soc. Pescasseroli Sig. DARBOE GIBRIL fino al 30/05/2025.
Sanzione da considerare ai fini dell'applicazione delle misure amministrative a carico della società ai
sensi dell'art. 35 c. 7 CGS (c.u. n. 104/A della FIGC del 17.12.2014).
A nulla è valso dunque il comunicato pubblicato nella giornata di ieri con cui la dirigenza del Pescasseroli smentiva le voci circolate nei giorni precedenti sui presunti cori razzisti piovuti all'indirizzo dello stesso Darboe Gibril e si dichiarava fiduciosa di poter recuperare la gara da dove si era lasciato. Il giudice sportivo evidentemente non è stato dello stesso avviso.
Tommaso de Benedictis