Con il recupero del match tra L'Aquila e Alba Adriatica inizia a delinearsi la classifica per quanto concerne le zone nobili. I tre punti colti dai rossoblù contro i vibratiani (Carbonelli super) consentono alla truppa di Lo Re di agganciare il terzo posto, sino ad oggi occupato dalla Torrese.
L'Aquila. La società, alla quale, per impegno e dedizione, indubbiamente, non può essere rimproverato nulla (l'organizzazione mostrata, in campo e fuori, probabilmente non si è mai vista in città), dopo una serie di "vicissitudini" ha scelto il già citato trainer di Avezzano, arrivato in febbraio con la squadra rispettivamente a-13 dall'Avezzano e -9 dal Giulianova (ora a-1). Nonostante qualche pari che sà di rimpianto ed una rosa ridotta all'osso (out Loviso, Bedin, Mantini, solo per citarne alcuni, e qualche elemento non al meglio) quella del capoluogo è stata la squadra che nel girone di ritorno ha fatto più punti di tutte (25). Nel calcio contano i numeri e, sino a prova contraria, possiamo dire che la mano di Lo Re c'è. Prove del 9 finite? Assolutamente no. Domenica prossima eccoti il Casalbordino del patron Santoro: i casalesi nelle ultime 8 gare hanno raccolto 21 punti, vincendone 6 di fila. Quello rivierasco al momento è un puzzle all'interno del quale ogni pezzo è incastrato alla perfezione; Salguero (3 reti e 5 assist dal suo arrivo nel mese di febbraio, come Lo Re), Grandis, Regner (per info chiedere a Vivarini e Iodice, che lo hanno avuto a Canistro da fuoriquota), Martinez, Campanella e Bonasia. Anche se secondo lo scrivente una citazione particolare la meritano Handzic e Della Penna: il primo li in mezzo garantisce tanta quantità mista a qualità, mentre il secondo sembra tornato quello visto ai tempi della C (raggiunto il record personale di reti registrato a Paterno). Meriti distribuiti tra il già citato numero uno, il ds, De Filippis, il Team Manager, Iaboni, ed il DG Antognetti.
Torrese. La truppa teramana (tra le più giovani con età-media 20.8 anni) può definirsi la rivelazione di stagione (Domenica scorsa vittoria arrivata pur senza Santirocco e Grauberg). A Villa Torre la dirigenza tutta (in particolare il ds Clementoni) non ha sbagliato nulla; giovani bravi e di prospettiva (Antichi, Festa, Jason Brattelli, Restaneo, Mboup) i quali hanno potuto beneficiare dell'appoggio dei "senior" Di Lallo, Di Nicola e Mastrilli (i primi due '96, il terzo '97). Budget contenuto e totale sinergia tra società e staff tecnico la ricetta vincente. Mister Cristofari? Probabilmente quello cresciuto di più negli ultimi due anni.
Avezzano. I biancoverdi si sono dimostrati i più forti e meritano la D. Alla capolista va dato il merito di aver saputo mantenere un ritmo costante (nel mese di novembre in 5 gare totalizzati 15 punti, L'Aquila 5), figlio anche delle azzeccate scelte di mercato operate dal patron Paris e dal ds Ridolfi. Non solo Dos, a -2 dal record di reti in Eccellenza (29), ma calciatori che la categoria la conoscono bene. Gente come Bisegna (8 reti e 5 assist), Pendenza (17 reti senza rigori), Donatangelo (vincerà il terzo campionato di fila), Lombardo, Besana e diversi fuoriquota di proprietà (Braghini, in orbita C, Selle, Di Gianfelice, Laguzzi) rappresentano il mix vincente dei lupi.
Giulianova. Alzi la mano colui che ad inizio stagione avrebbe scommesso sui giallorossi secondi in classifica a 5 turni dal termine. Grande merito va dato al presidente Mucciconi, capace di riportare entusiasmo in una piazza apparsa sfiduciata. Ma il vero regista dell'annata è il tecnico Cerasi, allenatore e nel contempo DS, capace di portare in riva all'Adriatico ragazzi conosciuti o avuti in passato alle dipendenze, come Persiani, Maffione, Barlafante, Di Eleuterio, Boccanera, Le Noci, Sciarretta, La Barba, Rinaldi, Barbarossa, Cerasi e Cissé. Ad essi vanno aggiunti quelli che, molto probabilmente, sono i 2004 più forti della categoria: Giglio e Traini. Nota a margine: quasi nessuno dei sopra citati aveva mai disputato il torneo di Eccellenza.
Lanciano. Conclusa l'era Alluni-Chiaretti, è arrivato Pincione, che si è avvalso del DS Multineddu, non l'ultimo arrivato. Il dirigente laziale in terra frentana ha acquisito il diritto alle prestazioni sportive di calciatori del calibro di Ciotola, Daleno, Scipioni eTomasselli (tutti con un passato in C e non solo), ai quali si sono aggiunti under di spessore (Rei e Mingolla su tutti, ma anche Mariano e Bocchio ), senza dimenticare Helezay, Crudo, Bertino, Priorelli e Hyseni (centrocampista col vizio del gol, 10 in campionato). Insomma un team che, almeno sulla carta, poteva ambire alle primissime posizioni. Gli infortuni, i vari cambi di allenatore (su tutti quello di Bellè, riuscito a raccogliere 24 punti in 12 gare. Il trainer romano potrebbe tornare) e dello stesso Multineddu (che poi, come ammesso dallo stesso Pincione, "aiuta" ancora i rossoneri), hanno dato una diversa piega alla stagione. Il neo ds Tonino D'Orazio, arrivato in ottobre, ha cercato di arginare i diversi problemi emersi a più riprese. Ad oggi, in terra frentana la rosa è di solo 15 calciatori, più tre portieri. Con queste credenziali riuscire a centrare i play off sarebbe un miracolo.
Francesco Scamurra