A distanza di 24 ore dall’anticipo tra Sporting
Martinsicuro e Gagarin Teramo (foto repertorio), inizia a filtrare la corretta ricostruzione dei
fatti. La sospensione della gara nulla ha a che vedere con i risvolti della guerra
e il parteggiare per l’una o l’altra parte - come qualificate fonti locali - tifosi - ci
avevano raccontato in prima battura - ma tutto è riconducibile a screzi sul campo.
La sospensione dalla gara si è originata, ahinoi, da semplici
fatti di gioco. Tutto è iniziato da un brutto fallo, da conseguenti battibecchi
tra giocatori che sono poi arrivati alle mani e dal grave fatto che alcuni tifosi locali, che avevano già lanciato degli oggetti in campo (bottiglie e cestini),
si sono introdotti nel terreno di gioco.
Come hanno fatto dei tifosi ad entrare in campo? Le versioni
qui si discostano un po’: qualcuno riferisce che i cancelli sono stati aperti,
chi assicura che uno era saldamente chiuso ed i tifosi hanno scavalcato,
trovando poi colpevolmente il secondo aperto.
Ma al di là dei dettagli, sarà compito del giudice sportivo
accertare i fatti, la cosa certa è che estranei sono arrivati fin dentro lo spogliatoio
degli ospiti con conseguente parapiglia.
Tornando al dato sportivo il Gagarin nella prima frazione aveva segnato 3 volte, rispettivamente al 4’ con Di Francesco, al 13’ con Cingoli e al 25’ con Neri, mentre i padroni di casa avevano accorciato con il bomber Paolella al 45’. Nella ripresa, dopo 3 minuti, lo Sporting aveva siglato il 2 a 3 con Ramilli ed aveva alzato il baricentro del gioco, spingendo il Gagarin nella sua metà campo. Ma al 70’ il match è stato sospeso.
Resta il brutto episodio di violenza che ancora una volta offusca i sani valori di vita e di gioco di cui il calcio è portatore.