A 24 ore dal pirotecnico 3-3 col San Giuseppe di Caruscino, attraverso una nota inviata alla nostra redazione, il difensore del Cerchio, Alex Amiconi, ha detto la sua circa la gara, non nascondendo la soddisfazione per aver ripreso, seppur giocando in inferiorità numerica, un match che sembrava compromesso. "Abbiamo compiuto un'impresa", si legge nella nota. "Sono fiero di questo gruppo".
"Analizzando bene la gara di ieri, a mente lucida, il tono non può non essere quello fiero di chi sà di aver compiuto un’impresa.
In inferiorità numerica dal 12’ (per l’espulsione del nostro estremo difensore), contro una compagine ben strutturata come quella di Caruscino, siamo andati in vantaggio chiudendo il primo parziale subendo la rete dell’1-1 allo scadere. Sotto di due reti siamo stati bravi a restare aggrappati alla partita fino alla rete del definitivo 3-3. La squadra ha lottato a denti stretti e, alla fine, il campo ci ha riconosciuto il merito.
Il rammarico però, inevitabilmente, resta.
Quando in palio c’è una fetta di stagione, partire con l’handicap non può che lasciare l’amaro in bocca.
Non mi piace giudicare l’operato del direttore di gara. Da difensore, pur scendendo regolarmente in capo, non rimedio un cartellino rosso da 8 stagioni e credo che questo possa ben definire, se si coniuga il paradigma della correttezza, il peso delle mie parole.
Mi limito a dire che, nelle battute iniziali, soprattutto se ci si trova a 40 mt da una situazione di gioco e per giunta con una visuale compromessa dalle sagome degli attori in campo, non ci si può concedere il lusso di maturare frettolosamente una decisione che può compromettere l’esito di una gara se non della stagione stessa.
D’altronde la vita dell’arbitro è un filo sottile che balla tra onori e oneri e lo sguardo dello stesso, mentre esprimevamo con fermezza le nostre ragioni, manifestava chiaramente la consapevolezza di chi sa che ormai non si può tornare indietro.
Sono convinto, quindi, in conclusione, che la giornata di ieri sia stata in fin dei conti proficua, almeno in termini di consapevolezza, per ognuno degli interpreti del match.
Qualora dunque volessimo trovare per forza di cose un vincitore morale, non si può non avallare la nomination della nostra compagine.
Se è vero, infatti, che è nelle avversità che bisogna dimostrare il proprio valore, con questa prova d’orgoglio l’FCD Cerchio ha ribadito ulteriormente la forza di questo gruppo intenzionato, ora più che mai, a vendere cara la pelle, domenica dopo domenica, fino all’ultimo respiro!".