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Chieti - L’Aquila, sarà il derby di. ..

Chieti – L’Aquila, match da tripla, partita da bivio. Inutile girarci intorno, il derby dell’Angelini di oggi potrebbe risultare decisivo nell’indicare la futura vincitrice dell’Eccellenza abruzzese. Sarebbe stato un match da cornice di pubblico d’altri tempi, invece si giocherà a porte chiuse per i noti motivi. 

Sarà però ugualmente avvincente in campo, viste le due compagini che si fronteggeranno. Da una parte i neroverdi, a sette punti dalla vetta a fine ottobre, poi contrari alla ripresa del campionato, infine rivoluzionati e rafforzatissimi dal mercato post ripartenza che li ha resi, agli occhi di tanti addetti ai lavori, la vera corazzata del mini torneo per qualità e ricchezza di soluzioni. Dall’altra L’Aquila, dominatrice dell’avvio di campionato, da sempre sostenitrice della ripresa e arrivata alla ripartenza con tutt’altra filosofia: continuità e operazioni di contorno sul mercato. 

Una vittoria dei neroverdi indirizzerebbe senza dubbio in un determinato verso, gli altri due risultati lascerebbero tutto ancora aperto. 

Sarà il derby dei tanti ex. Miccichè, Catalli, Venneri e Ricci in casa rossoblù, Pietrantonio e Fabrizi tra i neroverdi.   

E il più atteso, paradossalmente, potrebbe essere proprio il più giovane, Fabrizi. Aquilano figlio d’arte che, dopo aver visto il calcio dei grandi con L’Aquila di Battistini in D, per la solita locuzione del nemo propheta in patria, è andato a farsi le ossa a Giulianova, Francavilla e Castelnuovo. Poi Chieti, con un avvio così così e una ripartenza, invece, da urlo: due gol in due giornate, con quello decisivo del San Marco, valso vetta e tre punti. Sogna di ripetersi contro la sua L’Aquila e di superare quella che, a tutti gli effetti, potrebbe essere un’autentica prova del nove. 

Ma sarà, forse più di tutto, il derby dei due allenatori: Lucarelli e Cappellacci. Da una parte il pragmatismo, dall’altra l’estetica. La duttilità tattica di Lucarelli tradotta nel passaggio dal 4-3-3 al 3-5-2 per esaltare gli elementi in rosa, l’integralismo tattico di Cappellacci. La semplicità dell’andare in verticale contro l’impostazione orizzontale. Cross e prime punte contro divieto di palle alte e falso nueve. Tutto sommato, dunque, due scuole di pensiero opposte. Una rodatissima, avendo già vinto due volte il massimo torneo regionale a Chieti ed Avezzano, l’altra inedita per l’Eccellenza, un tempo di casa in C e in D, due anni fa catapultata in Prima Categoria. 

Insomma, sarà anche dall’incrocio di queste due filosofie che si potrebbe determinare il destino di questa Eccellenza.

Alessandro Fallocco