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Eccellenza, ripartenza e polemiche. Il punto di vista

E ora, come la metti la metti, giù polemiche. Dopo la riunione di ieri, è ormai tracciata la strada per la ripartenza dell’Eccellenza (LEGGI QUI). In sei sono pronte a ripartire, probabilmente si aggiunge l’Alba Adriatica (dovrà decidere entro le ore 15:00, LEGGI QUI).

Tutte le altre hanno alzato bandiera bianca. D’altronde, dopo la facoltatività concessa dalla FIGC a seguito del riconoscimento della valenza nazionale dei campionati d'Eccellenza, fin troppo facile fare un passo indietro. Di fronte al rischio virale e ai soldi da cacciare per terminare una stagione, cosa volete che sia il saldo delle rate di iscrizione e l'eventualità di un’ammenda da 3mila euro. “Pago e se ne riparla a luglio” hanno pensato i due terzi dei presidenti dell’Eccellenza abruzzese. Tanto ha pesato l’assenza di conseguenze. Pure il Villa, che si era inizialmente pronunciato per la ripartenza, di fronte alla possibilità di prevedere le retrocessioni (ipotesi presentata da Memmo ma poi, in realtà, superata) ha cambiato idea e ha preferito non rischiare.

Azzerata la classifica maturata al 25 ottobre scorso, diversamente da quanto si era stabilito nella riunione del 25 gennaio (continuità e conclusione al girone d’andata). Bisognava pur dare un minimo di mordente a chi fosse intenzionato a ripartire. Ma, a ben vedere le squadre al nastro di partenza, l’unica ad essere realmente favorita da tale lettura è il Chieti.

Chieti, dicevamo, folgorato. Sulla via di Damasco Mergiotti ha strategicamente atteso gli sviluppi e si è infine detto disponibile a ripartire. “Nonostante non ci siano le condizioni” ha precisato. Umanamente troppo ghiotta la possibilità di lottare per vincere in un mini torneo da dieci, dodici giornate, dove tutto può succedere. Insomma, inutile girarci attorno, se prima veniva la salute, adesso viene la possibilità di raddrizzare una stagione iniziata male. Esultano rosa e Lucarelli, che hanno sempre sperato in una ripartenza, diversamente dalla proprietà.

L’Aquila e Delfino Flacco penalizzate. Addio sforzi fatti ad inizio campionato. Se il club di Paluzzi potrebbe prendere il tutto con sportività (al centro del progetto i giovani), mastica amaro L’Aquila, che parla apertamente di meritocrazia negata.

Avezzano coerente. Tanto di cappello al club di Paris, in corsa già prima per l’obiettivo promozione (tre punti dalla vetta), tanto più adesso. Con in mezzo, però, vari addii eccellenti (Ciccorelli, Rullo e calciatori vari) e un mercato di nuovo nel vivo (LEGGI QUI).

Lanciano e le altre, con onore. Chi si aspettava una bandiera bianca anche dal Lanciano ha sbagliato di grosso. Nonostante l’avvio tormentato, i rossoneri ci saranno. E chissà che non ci provino. Capistrello (e forse Alba Adriatica) come al solito, per la valorizzazione dei ragazzi. Con l’ulteriore virtù di dare un senso, visto il momento, alle giornate dei propri giovani.

Le tre grandi. Sarà, in estrema sintesi, il mini torneo delle tre big (Avezzano, Chieti e L’Aquila). Tre grandi piazze, obbligatoriamente motivate dal salto di categoria. Per loro è come se iniziasse una nuova stagione. D’altronde ci si gioca una promozione in dieci partite. C’è dunque da aspettarsi, da parte di tutte, un mercato scoppiettante. Chi ha polvere, sparerà.  

Calciatori, e adesso? Nessuno finora si è soffermato sulla sorte dei tesserati delle società che non ripartiranno. In tanti si erano detti contrari alla ripartenza, soprattutto coloro che, rispetto a motivi familiari e di lavoro, hanno visto nel ritorno sui campi un fattore in più di esposizione al rischio Covid. Ma tanti altri, invece, in primis chi campa dei famigerati rimborsi o semplicemente chi non ha ancora un lavoro, rimarranno a bocca asciutta. Anche perché con la ripartenza la “pacchia” (tale si può definire per tutti coloro che fino ad ottobre percepivano dalle società un rimborso inferiore) dell’indennità degli 800 euro mensili finirà. Per loro l’unica chance sarà quella di cambiare squadra cercando un posticino in una delle sei o sette che ripartiranno. Qualcuno di primo piano potrebbe fare gola alle big, basti pensare che quattro dei primi sei marcatori della classifica cannonieri d’Eccellenza (LEGGI QUI) appartengono a squadre che non ripartiranno (Miani, Pendenza, Verna e Spadafora). Ma le altre, verosimilmente, a fronte della mancanza di retrocessioni, non investiranno più di tanto.

Alessandro Fallocco