In questi giorni c’è stato un episodio di cronaca, sfuggito a molti, riguardante le dimissioni di mister Marco Giampaolo dalla guida del Brescia; in un silenzio assordante da parte di tutti gli addetti ai lavori, si è consumato il “dramma sportivo” di un uomo vero, allenatore serio e preparato, che ha dovuto rinunciare al suo lavoro, fatto con passione e sacrificio, a causa degli ultras bresciani, che hanno di fatto decretato il suo esonero.
Voglio porre la vostra attenzione su quanto accaduto, discutere con voi, per conoscere la vostra opinione in merito.
Marco Giampaolo aveva iniziato la stagione con entusiasmo, professionalità, passione, come suo solito, sposando e condividendo idee e programmi della società lombarda; aveva sottoscritto un contratto biennale e aveva programmato il raggiungimento dell’obiettivo, la promozione in serie A, entro la scadenza contrattuale.
I primi screzi con gli ultras si erano verificati già ad agosto, quando il gruppo più caldo della tifoseria, aveva preteso, ed ottenuto, l’allontanamento dell’allenatore in seconda Fabio Gallo, colpevole di aver indossato, da giocatore, la casacca degli acerrimi nemici dell’Atalanta.
Il campionato è iniziato in maniera titubante da parte della squadra; sono arrivati 3 pareggi nelle prime 3 giornate; la vittoria di Terni sembrava aver rimesso le cose sui binari giusti; la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la sconfitta in casa con il Crotone; gli ultras hanno chiesto, ed ottenuto, ed è questa la cosa assurda, un incontro chiarificatore con il mister, il quale non si è sentito tutelato e protetto dalla società, tanto da dichiarare alla stampa di non capire chi fosse il suo datore di lavoro se gli ultras o il presidente, e così ha preferito fare un passo indietro, dimettendosi, rinunciando a 2 anni di contratto, dichiarando che la dignità di un uomo non ha prezzo.
Mister Giampaolo ha difeso, con tutte le sue forze, l’autonomia e la serietà del suo lavoro, non accettando intromissioni e ricatti ed è per questo che ha pagato un prezzo così alto, senza che nessuno abbia speso una parola di solidarietà nei suoi confronti.
Da parte mia massimo rispetto e vicinanza all’uomo e all’allenatore, persona vera che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare durante i corsi di formazione nei quali lui era docente; è arrivato il momento di dire basta, non è possibile accettare e permettere tutto ciò: è possibile che degli pseudo-tifosi abbiano il potere di esonerare un allenatore?
Questa vicenda deve farci riflettere tutti; bisogna trovare soluzioni immediate prima che sia davvero troppo tardi.
Adolfo Scimia
Allenatore di base Uefa B