Non c è pace a Lanciano. Stavolta a parlare è l'Associazione Lanciano Rossonera (costituita per far rinascere dal basso il calcio nella frentana), che attraverso un comunicato prende le distanze dal progetto sportivo del presidente De Vincentiis e, alla luce di quanto accaduto negli ultimi giorni, invita lo stesso massimo dirigente a riconsegnare il titolo sportivo del Lanciano Calcio proprio alla già citata associazione. Di seguito il comunicato che riceviamo e pubblichiamo:
L'Associazione Lanciano Rossonera prende le distanze dai recenti sviluppi avuti dal progetto sportivo della prima squadra della città facente capo a Fabio De Vincentiis.
L’attuale presidente, che ha ricevuto nel giugno 2017 gratuitamente il titolo sportivo del Lanciano Calcio 1920 dalla nostra Associazione, a seguito di numerosi incontri avuti prima con il Sindaco, poi con l’Associazione, partiti da novembre 2016 per culminare al termine della stagione sportiva 2016/2017, con la promessa di un progetto sportivo volto a riportare il Lanciano Calcio tra i professionisti, ha raso al suolo nel giro di un mese e mezzo tutto quello che di buono si era fatto nei primi oltre due anni di gestione.
I grandi meriti per quanto fatto nella stagione 2017/2018 e nella stagione 2018/2019 fanno il palio con l’umiliazione subita dalla città di Lanciano nella conferenza, o per meglio dire, nello sproloquio di Francesco Di Gennaro, braccio destro del presidente, il cui ruolo in società non è mai stato chiaro a nessuno. Un attacco frontale a tutta la città, dalle istituzioni alla stampa, dagli sponsor ai tifosi e, dulcis in fundo, ai “troppi lancianesi in società”, definiti il “problema peggiore del calcio a Lanciano”.
Ancor più grave la mancata replica in merito da parte del presidente De Vincentiis che, intimato apertamente anche dal primo cittadino della nostra città ad agire per il bene dei colori rossoneri, è stato totalmente incapace di prendere le distanze da queste imbarazzanti dichiarazioni e di dare il ben servito ad un personaggio nocivo per i colori rossoneri. Al contrario, si è preferita la diaspora di dirigenti, collaboratori, calciatori e tecnici in accompagnamento ad una aperta contestazione da parte del tifo organizzato e di una pressocché totale sfiducia da parte della piazza. Un epilogo indegno per una piazza abituata a far parlare di sé in Abruzzo ed in Italia per ben altri meriti, peraltro condito dalla mancata domanda di ripescaggio in Serie D, la quale è stata solo oggetto di strumentalizzazione da parte dello stesso presidente.
Le dichiarazioni di facciata arrivate a circa venti giorni di distanza, giunte oltretutto a seguito di un difficilmente interpretabile comunicato di dimissioni, non hanno fatto altro che acuire i dubbi su un progetto sportivo che, al netto dei fatti accaduti, non presenta le basi minime per poter proseguire. Ad aggravare ulteriormente quanto detto c’è la situazione pietosa in cui si presentano oggi le strutture, con particolare attenzione allo Stadio Guido Biondi, il cui manto erboso verte in uno stato di totale abbandono ed i cui uffici e stanze sono state totalmente svuotate di ogni bene.
Alla luce di quanto dichiarato finora, l’Associazione “Lanciano Rossonera” sollecita il presidente De Vincentiis a restituire il titolo sportivo del Lanciano Calcio 1920 all’Associazione stessa, così come lo aveva ricevuto nel giugno 2017".