Fino a pochi anni fa il “preparatore del portiere” non era una figura presente nel mondo del calcio. Poi pian piano le cose sono cambiate e attualmente nessuna squadra può farne a meno.
Alcuni allenatori di squadre professionistiche però, anche negli anni passati, riservavano l’ultima parte dell’allenamento al portiere. Uno dei casi più noti è quello di NIELS LIEDHOLM (che ho avuto la fortuna di vedere all’opera).
Con il passare del tempo ci si è resi conto che ad allenare un portiere doveva essere un altro numero uno, che trasferiva al giovane estremo difensore tutte quelle informazioni dettate dall'esperienza e dall'accortezza, per farlo emergere. Ora, tutte o quasi tutte le squadre, si avvalgono dell’opera di questa figura tecnica. Tra i tanti, uno che mi ha colpito in modo particolare è stato un ungherese: GEZA BOLDIZAR (ex portiere della nazionale del suo paese e allenatore di molte squadre in Italia) da cui ho tratto spunto questo esercizio per i miei ragazzi: palla ferma ad un metro avanti il palo, il portiere si tuffa ed esegue la parata poi si rialza e in quel momento l’allenatore calcia dal lato opposto un pallone a circa 5.50 m. che il portiere andrà ad bloccare o a respingere. Di seguito ancora un balzo sulla sfera ferma; parata o respinta sul pallone calciato e così via fino ad un massimo di 5 cicli completi.
Chiaramente, essendo un esercizio faticosissimo, i palloni calciati dall’allenatore nel numero e nella potenza saranno calibrati in base alla categoria dell’allievo (Esempio: 2 per i pulcini, 3 per gli esordienti e così via..).
Obiettivo dell'esercizio? Sviluppate la VELOCITA’ DI ESECUZIONE, L’ABILITA’, LA RESISTENZA ed infine LA FORZA.
MAURO LAURI