In questi giorni di quarantena, insieme all'amico Giuseppe Catalli, si è reso protagonista di una sfida a colpi di "tecnica applicata al pallone", tantochè le loro gesta non sono passate inosservate al rotocalco di Sportmediaset “Follie dello sport a casa”. Pariamo di Pippo Ciurlia, centrocampista classe '83, dotato (per dirla alla Sacchi) di due piedi sensibili. Pugliese di Casarano, ma dal "cuore" abruzzese, il calciatore, nell'intervista concessa ad Atuttocalcio.tv, ha riavvolto il nastro dell'esperienza vissuta nella nostra regione. Tanti i ricordi portati alla luce, dall'arrivo al Pescina, alla cavalcanta con il San Nicola Sulmona dei record (91 punti nella stagione 2010/2011), fino al Paterno targato Fabio Iodice.
-Ciurlia e l'Abruzzo: amore a prima vista?
"Assolutamente. Era l'alba della stagione 2004/05, quando, a soli 20 anni, arrivai a Pescina. Mister Bixio Liberale, al quale sarò sempre grato, mostrò subito fiducia nei miei confronti, tantochè dopo pochi giorni firmai per il club marsicano. Fu quella una grande annata, antesignana di un periodo florido che nelle successive due stagioni ci regalò, sotto il nome di Valle del Giovenco, prima la Serie D e poi, con mister Cappellacci, la C. Tutto ciò, non va dimenticato, si rese possibile grazie alla sapiente regia di colui che ancora oggi definisco "il mio presidente", ossia Vincenzo Angeloni".
-Che ricordi ha di Pescina?
"Ottimi, mi sentii subito a casa. Tra coloro che facilitarono il mio inserimento non posso non citare l'allora DS, Enzo Iulianella, ed il compianto Giovanni Catalli, custode del campo, papà di Giuseppe. La loro vicinanza fu preziosa".
-La sua parentesi alla Valle del Giovenco si concluse con l'approdo nei professionisti. Poi?
"La stagione 2007/08 segnò il mio passaggio a L'Aquila (nel torneo di Eccellenza) con Tonino Torti in panchina. Fu anche quella un'esperienza positiva, nonostante l'amarezza per la sconfitta nella finale di Coppa Italia di Notaresco, contro l'Atessa. L'Aquila, che ha avuto la forza di rialzarsi, merita di tornare a calcare quei palcoscenici consoni al proprio blasone".
-Torneo di Promozione 2010/11, con addosso la casacca del San Nicola Sulmona. Cosa le viene in mente?
"Un gruppo di calciatori forti, capace di dettar legge per un'intera stagione, un mister attento come Orazio Di Loreto e, ancora una volta, un grande conoscitore di calcio come Vincenzo Angeloni. I 91 punti totalizzati, record ancora oggi imbattuto, dimostrano anche a distanza di anni la bontà di quell'organico, di cui facevano parte calciatori come Meo, Iezzi, Celli, De Angelis, Colella, Favilla, Dos Santos, Di Cola e Pendenza, solo per citarne alcuni".
-Il suo percorso ha toccato altre piazze nobili del nostro territorio..
"Vero. Ricordo l'esperienza, seppur breve, in Serie D di Canistro e quelle con Sulmonese Ofena, Vasto e San Salvo, il cui pubblico era davvero caloroso".
-Una mattina d'Estate, alla vigilia del torneo di Eccellenza 2015-16, squilla il telefono. Dall'altra parte il tecnico del Paterno, Fabio Iodice...
"ll mister, al pari di Cappellacci e Torti, è stato prezioso per la mia crescita. Un grande lavoratore sul campo, umile al di fuori. La grande armonia che regnava all'interno del gruppo, e in società, conobbe la fine dopo la finale play off contro il Pineto, persa per un episodio che ancora oggi reputo alquanto dubbio".
-Quali sono, a suo avviso, i calciatori più forti con i quali ha giocato?
"Senza dubbio mi sento di citare Danilo Aureli, Gianluca Sansone, Mario Lemme, Luis Arcamone e Cristian Berra".
-Il calcio le ha regalato amicizie sincere, vere. Oltre Catalli con chi è rimasto in contatto?
"Ho un legame fraterno con Mimmo Laboragione, di cui sono stato anche testimone di nozze. Ringrazio questo sport per avermi fatto incontrare persone con le quali ho costruito un qualcosa che va oltre il rettangolo di gioco".
-Che consiglio darebbe ad un bambino che sogna di diventare calciatore?
"Crederci sempre, lottare ed essere umili. E' quello che cerco di trasmettere ai miei piccoli campioncini della Scuola Calcio. Anche in questo mi sento abruzzese".