Ha solo diciannove anni ma da come si comporta in campo dimostra l'esperienza, la scaltrezza e l'intelligenza tattica di un giocatore molto più navigato. Domenica ha iniziato la sua terza stagione in prima squadra e lo ha fatto sfoderando una prestazione generosa e di sacrificio, come il suo nuovo ruolo impone. Franco Gigli, recanatese d.o.c. e proveniente da una generazione di calciatori (padre e nonno sono stati giocatori simbolo della Recanatese), ritorna sulla partita di domenica:"Abbiamo giocato una buona gara, siamo riusciti a mettere in pratica gli insegnamenti del mister che allenamento dopo allenamento insiste perché la squadra acquisisca la mentalità propositiva, l'intensità e l' aggressività agonistica necessarie in questa categoria. Per quanto mi riguarda sono soddisfatto della mia prestazione anche se in alcune circostanze potevo fare meglio con la
palla al piede. In un paio di occasioni ho subito fallo di cui uno, secondo me, era da sanzionare il calcio di rigore".
Come ti trovi nel tuo nuovo ruolo? "Lo scorso anno venivo impiegato come trequartista ed in alcune circostanze come attaccante esterno. Quest'anno gioco più arretrato, da mezz'ala in un ruolo impegnativo che richiede un grande dispendio di energie psicofisiche. Mi ritengo un giocatore duttile, per questo mi adatto facilmente ad ogni zona del campo. Poi, pur di essere tra gli undici titolari, giocherei ovunque".
Che impressione hai avuto del mister? "Sicuramente ottima. Ha cercato fin da subito di inculcare la sua filosofia di gioco riuscendo a dare una sua impronta ben precisa nel nostro gioco. Il gruppo è composto per la maggiorparte da giocatori che erano qui anche lo scorso anno e questo è un aspetto fondamentale sia per lo spogliatoio dove i nuovi si sono subito inseriti alla grande, sia perchè sul campo si riesce ad esprimere meglio certi automatismi".
Domenica ritroverai Omiccioli con il suo Fano, che partita sarà: "È pur sempre una gara di inizio stagione, quindi mi aspetto che saranno decisivi gli episodi. Non conosco i nostri avversari, a parte il mister verso il quale sono profondamente grato perchè mi ha permesso di esordire in serie D a solo diciassette anni e di collezionare cinquanta presenze in due anni. Mi ha insegnato tanto ed è stato determinante per il mio miglioramento professionale".
Dove può arrivare questa Recanatese? "Cerchiamo di raggiungere una salvezza più tranquilla possibile, con la speranza di toglierci qualche bella soddisfazione".