Un abruzzese acquisito alla scoperta della Nigeria: è la storia dell'ex allenatore del Sambuceto Calcio, Francesco Del Zotti che insieme al talent scout Daniele Di Napoli, italiano ma che vive a Praga, tra gli organizzatori del torneo CEE Cup - tra le partecipanti della ultima edizione Palmeiras, Besiktas, Everton, Sparta e Salvia Praga - ha colto al balzo e si è reso protagonista in un progetto, Soccer Stars Project, ideato da Jane Ndibuisi e Francis Ikechukwu nonché patrocinato dal principe nigeriano Ned Nwoko, per riportare la Nigeria alla prosperità calcistica di qualche decennio fa attraverso la crescita di giovani. Crescita bloccata, spesso, dalla mancanza di strutture e tecnici qualificati.
Di Napoli, conoscitore del calcio slovacco, ceco e ungherese, si è avvalso delle enormi capacità intuitive e conoscenze calcistiche del 26enne nativo di Brindisi per visionare e selezionare i migliori prospetti del posto per poi garantirgli un futuro tra i migliori settori giovanili d'Europa.
Alla caccia del nuovo Nwankwo Kanu, di qualità simili a quelle mostrate in Europa da Jay-Jay Okocha che con i suoi indimenticabili dribbling ha illuminato il Parco dei Principi a Parigi nella fine degli anni '90, o delle capriole di ObaOba Martins, Daniele e Francesco hanno già ottenuto ottimi riscontri nel paese africano e con cauto ottimismo credono di riuscire a portare a termine il sogno del principe Ned Nwoko.
"Quello che sicuramente mi ha colpito di più è la passione che ci mettono persone come Jane e Francis, ciò che rende grande il progetto è proprio questo" - ha spiegato Del Zotti - "Ma dopo un paio di giorni di ambientamento mi sono reso conto che non si trattava solo di passione: insieme al principe abbiamo visitato il centro sportivo che stanno costruendo e ci hanno illustrato i loro programmi, che sono veramente grandiosi. Penso che per tutta la nazione sia una grande possibilità di rivalsa".
Un progetto che ti segna la vita: "Come prima volta è stata un'esperienza importante anche dal lato umano, vedi situazioni che ti segnano veramente, gente che per andare a lavorare rischia la vita attraversando strade a 6 corsie, oppure bambini che devono camminare anche 2 ore per andare a scuola e sorridendo ti dicono che non arrivano mai in ritardo. Sono cose che noi diamo per scontate ma che invece non lo sono. Poi ti accorgi come la Nigeria sia una nazione che ha fame di calcio, perché su 10 persone 8 indossano vestiari calcistici. Da lì ti rendi conto della possibilità di fare un grande progetto".