A Civitanova tiene sempre più banco la questione societaria. È passato un mese dal termine del torneo e quasi quattro dall'annuncio del patron Antonelli di voler lasciare le redini della società rivierasca. "Sono stufo, a fine anno non sarò più il presidente e chiuderò con il mondo del calcio" dichiarava lo scorso febbraio ai principali organi di stampa l'imprenditore di Servigliano, che non è stato mai troppo amato dalla tifoseria civitanovese. L'assessore allo sport del Comune di Civitanova Marche, Piergiorgio Balboni, da settimane sta cercando di sensibilizzare gli imprenditori della zona affinché o rilevino la società o comunque diano un contributo all'attuale società. Ma come, Antonelli non era stufo e non voleva più nulla a che fare con il calcio? Fatto sta che Balboni al momento ha avuto alcuni incontri, ma ancora nulla di concreto all'orizzonte.
Pochi giorni fa, dal sito L'Indiscreto, l'ex dg della Civitanovese Cabrini fa sapere che ci sarebbero alcuni suoi amici imprenditori pronti a rilevare la società. Cabrini, silurato dallo stesso Antonelli lo scorso ottobre in quanto "reo" secondo il presidente Antonelli di aver sbagliato la campagna acquisti,dice anche di non voler trattare con Antonelli che dovrebbe solo consegnare le chiavi al sindaco se veramente vuole lasciare come annunciato e ribadito.
Ma non era meglio presentarsi con gli amici imprenditori da Balboni e sedersi, anziché mettersi subito in trincea? Se un personaggio è interessato all'acquisto di una società, prima di sbandierarlo ai quattro venti, non sarebbe più saggio mettersi a sedere con la controparte? Punti di vista, ognuno ha il suo ma la diatriba è destinata a durare e ci sono tutti gli ingredienti per diventare un tormentone. Una riflessione ci sorge spontanea: per ripicche personali si rischia di far scomparire dal panorama calcistico una società storica che, nessuno lo dimentichi, non è patrimonio di questo o quell'imprenditore, bensì della collettività. Chissà se il buon senso avrà a meglio....
Fonte: https://Footballmarche-Blog