Dopo la storica salvezza dell'Amiternina, alla sua prima esperienza nel campionato di serie D, la società di Scoppito è ora chiamata a sistemare i conti ed a pianificare la prossima stagione. Da molto tempo si vocifera di un cambio al vertice nel sodalizio giallorosso con Colantoni, presidente artefice di due promozioni consecutive e della salvezza in Serie D, che vorrebbe cedere il passo ad altro appassionato del calcio. A più riprese si è parlato del subentro di Pasquale Specchioli, attualmente vice presidente dell'Amiternina, al posto di Colantoni ma per saperne di più abbiamo contattato il presidente "designato". Chi è Pasquale Specchioli? Noto imprenditore con origini aquilane, è a capo della Romana Chimici s.p.a., con sede ad Anagni, leader nella lavorazione e trasformazione dei prodotti chimici, è stato presidente del Montereale e dell’Aquila calcio, quando militavano in Eccellenza, e dell'Anagni in serie D. Da sempre legato al mondo dello sport è stato per più annualità main sponsor dell'Anagni Basket e quest'anno dell'Amiternina. La prima domanda non poteva non riguardare la prestazione stagionale della squadra. Specchioli è soddisfatto?
E' andato tutto bene. Salvarsi senza disputare i play out è stato un grande risultato, anche se, tirando le somme la rosa ci è costata un po' troppo. Avrei optato per soluzioni a basso costo e su qualche giovane calciatore in più. Personalmente preferirei vedere in campo un green team, magari, con tanti ragazzi del prodotto del settore giovanile dell'Amiternina. Capisco che è difficile però ci lavorerò.
Quest'anno economicamente lei ha fatto la sua parte ma c'è da regolarizzare da metà gennaio in poi, come si sta muovendo la società e qual è il ruolo degli altri dirigenti?
Di questa vicenda se ne stanno occupando personalmente i dirigenti che si sono esposti in prima persona. Da quanto leggo, sono a buon punto e la soluzione non è così lontana come sembra. Attendo da Colantoni, Pagliari e Paiola quanto prima buone nuove.
A Scoppito e dintorni il suo nome è sempre più accostato alla carica di presidente dei giallorossi, quanto c'è di vero?
Non mi dispiacerebbe, ma non è nei miei progetti. Mi spiego meglio. Per svolgere a tutto tondo il ruolo di presidente, carica che in alte società ho già ricoperto, occorre essere sempre presente e si deve avere tanto tempo a disposizione per seguire la società, la rosa ed altro. Purtroppo il mio lavoro è incardinato ad Anagni e spesso sono anche fuori Italia, quindi proprio non posso.
Con il presidente Colantoni dimissionario quale sarà il prossimo asset dei giallorossi?
Al momento non so dirlo. Stabiliremo tutto in prossime riunioni. Per la carica di presidente dell'Amiternina, non ho un nome, ma posso tracciarle un identikit preciso: aquilano, con molto tempo da dedicare all'Amiternina, che sia riconosciuto e riconoscibile sul territorio e che sappia ascoltare. Per quanto mi riguarda, se me ne verrà data la possibilità, continuerò a dare il mio contributo alla causa dell'Amiternina che vorrei arricchire con la mia personale esperienza sia gestionale che tecnica. Ho buoni rapporti con diverse società in Italia centrale e all'occorrenza potrei far vestire a qualche valido giovane la casacca giallorossa.
Ci saranno nuovi ingressi in società, è molto accreditato il nome di Zeppieri del Frosinone?
Non penso che ci siano i presupposti. Su questo argomento vorrei fare una riflessione di carattere generale. Con i tempi che corrono, smetterei di credere alla gente che porta i soldi e mi terrei ben stretti i Colantoni, i Pagliari, i Paiola e tutti i dirigenti che fattivamente, giorno dopo giorno, permettono l'Amiternina di mantenere la categoria.
L'Amiternina non è più la matricola della Serie D, dove si potrebbe migliorare?
E' stato un anno storico, ci siamo salvati, ma si può sempre migliorare. Nella gestione della prima squadra, sia da un punto di vista tecnico che organizzativo, ne discuteremo collegialmente. Penso che a Scoppito manchi un campo da allenamento, ma ci vogliono molti soldi ed una pianificazione pluriennale, mentre nell'ottimo settore giovanile giallorosso investirei in formazione e nell'aggiornamento dei tecnici. Escono da lì i calciatori del futuro e solo avendo un ottimo staff tecnico, potremo portare qualche aquilano in serie A e B. Lo dice l'ex presidente dell' Anagni, che ha visto formarsi e rilanciarsi sotto la sua presidenza, giocatori come Massimiliano Benassi, Raffaele Biancolino, Emanule Pesoli ed altri che hanno calcato campi di serie A e B, partendo proprio dalla città dei papi.