Luca Bellucci prende la parola e dice la sua in merito alla vicenda che lo ha visto coinvolto con l'errore di tesseramento che ha poi portato l'Ancona a perdere punti preziosi in chiave play off.
“In relazione agli articoli di giornale pubblicati negli ultimi giorni, tendenti a trovare nella mia persona il capro espiatorio di tutte le colpe sul problema del mio tesseramento, desidero fare chiarezza con il seguente comunicato gentilmente pubblicato dall’ U.S. Ancona 1905, sul suo sito internet ufficiale. Premesso che ognuno può avere una propria opinione, non posso permettere e non permetterò mai a nessuno e in nessun modo, che vengano messi in discussione i miei valori morali. La mia condotta è sempre stata eticamente irreprensibile ed proprio l’aver concesso credito e fiducia a persone che non lo meritavano, che mi trovo oggi in questa situazione a dir poco paradossale e nella quale sono solo la parte lesa. Nella finestra di mercato invernale ho accettato la “sfida” ad Ancona (tesseramento di sei mesi con una società dilettantistica) rinunciando ad un contratto biennale in Lega pro, cosa che da sola, dovrebbe far riflettere sulla mia trasparenza e soprattutto sulla mia buona fede. Fidandomi di quello che mi avevo garantito a parole, ero certo di non aver più nessun tipo di rapporto con la mia precedente società dilettantistica, in quanto il mio era un accordo biennale e alla scadenza dei due anni, sarei stato reso libero. Non solo non sono stato svincolato, ma nello scorso dicembre quando ho avuto modo con la stessa società, attraverso i suoi dirigenti, di confrontarmi sulla mia intenzione di trasferirmi ad Ancona, nessuno e in nessun modo, mi ha mai fatto presente che questo non poteva avvenire per regolamento. Situazione che solo i dirigenti di questa società, (nonostante al sottoscritto a parole avessero affermato il contrario), potevano conoscere, nascondendomi l’intenzione, che si è poi puntualmente manifestata con scientifica premeditazione, di volermi punire e trarre loro vantaggio dalla vicenda. Hanno vigliaccamente sfruttato un comma del regolamento sportivo e ripeto “sportivo”, per poter raggiungere i propri obbiettivi, con totale indifferenza su quanto precedentemente concordato tra persone che credevo essere serie ed affidabili, presentando reclamo nel momento più opportuno per creare il maggior danno possibile al sottoscritto e alla mia nuova società di appartenenza. Mi permetto di definirla la strategia del debole. Questa, e solo questa, è la realtà dei fatti. Avevo deciso di non parlare di questa situazione, perché ogni parola può essere male interpretata, con queste mie dichiarazioni non ho la presunzione di voler convincere nessuno, ma esigo solo il rispetto della mia dignità come uomo, prima ancora che come giocatore di calcio. Sono veramente dispiaciuto per tutti, tifosi compresi, della situazione che si è venuta a creare e voglio ringraziare di cuore il socio di maggioranza, Andrea Marinelli, il presidente, tutti i dirigenti, lo staff e i compagni di squadra dell’Ancona 1905 e le tante persone che mi sono stati vicine in questi mesi decisamente diversi”.