Dopo l'espulsione dei ieri nella gara contro il S. Omero, il difensore giallorosso chiede se gentilmente potreste pubblicare la sua lettera.
"Salve a tutti, Queste poche parole che mi permetto di rivolgere a tutta la classe arbitrale non vogliono essere né offensive, né irrispettose, vorrei solo far percepire la sensazione che prova un giocatore a confrontarsi con le terne arbitrali ogni domenica. Infatti, oltre tutti gli aspetti atletici, tattici e tecnici che si preparano durante la settimana e si cercano di attuare durante le partite ufficiali, c'è un altro aspetto che un giocatore cerca di curare: capire la terna arbitrale che si ha di fronte prima della gara.
Forse può sembrare strano ma io come tanti altri miei colleghi cerco di capire chi ho di fronte per poi giocare in campo non secondo le giuste regole del calcio ma piuttosto secondo quale tipo di interpretazione la terna arbitrale potrà dare a queste regole. Ci sono molti ragazzi ad arbitrare, considerando anche la categoria, che purtroppo non valutano le regole in maniera oggettiva o secondo l'essenzialità del buon senso bensì valutano le regole dal punto di vista che possa ricalcare maggiormente il loro significato amplificando il giudizio nei confronti del mal capitato di turno.
Questo, semplicemente, perché non pensano che quelle quattro parole di un articolo è importante farle corrispondere al contesto nel quale saranno applicate. Così noi giocatori proviamo a capire chi abbiamo di fronte per evitare o meno anche un piccolo contatto per paura che l'arbitro cada in errore. Soprattutto nelle decisioni più condizionanti per una gara, come un rigore o un'espulsione, devono essere sicuri e certi, avere l'umiltà di consigliarsi con il guardalinee che è lì apposta e soprattutto nel dubbio evitare di procurare il male maggiore bensì avere il buon senso di far proseguire le tante gare belle ed equilibrate rovinate da decisioni prese per creare scompiglio e nervosismo interpretando nel modo peggiore le regole che servirebbero, in realtà, a far giocare tutti più sereni piuttosto che preoccupati di come la terna possa interpretarli.
Chiudo dicendo che cercare di capire chi ho di fronte, domenica, non mi è bastato ad evitare due falli che hanno, irreparabilmente, condizionato una gara alla pari che forse un arbitro di buon senso non avrebbe neanche fischiato. Grazie".