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L’UE: dal 2030 stop ai campi in sintetico. La Commissione bandisce le microplastiche

Numerosi gli impianti realizzati in regione Abruzzo. In Italia sono il 22% del totale. La Commissione teme ripercussioni sulla salute

La Commissione europea ha annunciato un’importante decisione che avrà un impatto significativo sul mondo dello sport: entro il 2030, tutti i campi sportivi in erba sintetica dovranno subire una radicale trasformazione a causa delle crescenti preoccupazioni per la salute e l’ambiente. La decisione non prevede la completa eliminazione dei campi sintetici ma si concentra su una revisione degli elementi utilizzati, in particolare sulla gomma di pneumatici fuori uso.

I campi in erba sintetica, diffusi in tutta Europa e utilizzati per una vasta gamma di sport, stanno diventando sempre più popolari a causa dei costi di installazione e manutenzione inferiori rispetto ai campi in erba naturale. Tuttavia, secondo la Commissione europea, i materiali utilizzati in questi campi rappresentano una minaccia sia per la salute umana che per l’ambiente. Il motivo starebbe nella presenza di sostanze come polietilene e poliprolipene all’interno dei filamenti di erba sintetica. Un mix che renderebbe il prato più resistente ma anche più nocivo per la salute.

L’elemento chiave di preoccupazione è la gomma di pneumatici fuori uso, utilizzata nella produzione dei granuli elastici noti come “intaso prestazionale” presenti sui campi sintetici. Questi granuli rendono la superficie più morbida e resistente, migliorando l’interazione delle scarpe con il terreno. Tuttavia, la gomma di pneumatici rilascia microplastiche nell’ambiente circostante, minacciando la salute dei giocatori e contribuendo all’inquinamento da microplastiche.

La Commissione europea intende stabilire nuove norme e standard per i granuli elastici utilizzati nei campi in erba sintetica al fine di promuovere l’adozione di alternative più sicure e sostenibili.  Questo significa che i campi esistenti dovranno essere modificati per conformarsi ai nuovi requisiti.

Uno studio condotto dalla rivista “Environment International” ha rivelato che l’80% degli atleti analizzati dopo aver giocato su campi in erba sintetica presentava tracce di microplastiche nel loro organismo, confermando le preoccupazioni della Commissione europea.

In Italia, dove sono presenti 2.954 campi in erba sintetica, rappresentanti circa il 22% del totale, la decisione avrà un impatto significativo. Le società sportive, le scuole e altre organizzazioni dovranno pianificare la ristrutturazione dei loro campi per rispettare le nuove regole europee. La transizione richiederà tempo, risorse e sforzi considerevoli, ma è un passo importante verso la tutela della salute dei giocatori e la riduzione dell’inquinamento da microplastiche nell’ambiente.