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Serie D, nasce il ‘Gruppo dei Capitani’

Hanno preso parte 27 dei 36 capitani delle società scontente.
Francesco Cardinali, foto del Messaggero

La volontà della Lnd di proporre al prossimo Consiglio Federale 4 retrocessioni per ogni girone di Serie D, continua a far discutere.  E  dopo l’aggregazione delle squadre ‘scontente’ all’ interno del Comitato ‘Salviamoci’ volto  per l’appunto a ribaltare la proposta di Sibilia, sono adesso i singoli capitani dei club a unirsi. Nasce infatti “il Gruppo dei Capitani”, ideato dal capitano dell’Anagni  Francesco Cardinali a cui hanno aderito ben 27 rappresentanti dei club retrocessi su 36. La funzione è simile a quella di ‘Salviamoci’ ossia di ottenere il blocco delle retrocessioni, nel caso specifico attraverso la parola dei calciatori.  Questo il comunicato dei capitani:

Riteniamo che non si possa retrocedere per colpa di una pandemia, con tante gare ancora da dover giocare. Crediamo che non sia giusto promuovere le migliori seconde dell’Eccellenza e far retrocedere le ultime quattro della Serie De non ne facciamo una distinzione economica, al contrario. Sappiamo degli innumerevoli sforzi che anche i presidenti di società appartenenti alla seconda categoria dilettantistica compiono ogni anno, con la speranza di raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi e regalare palcoscenici ancora più importanti alle proprie tifoserie e alle proprie città. La verità, però, è che in condizioni normali, anche facendo i Playoff non si viene automaticamente promossi, e ad avere diritto al passaggio in Serie D sono solamente le prime di ogni girone. Riteniamo ingiusto, inoltre, che siano le società che sono in netto ritardo con i pagamenti a mantenere la categoria, mentre le società che hanno, con puntualità, mantenuto gli accordi verranno inesorabilmente penalizzate. La decisione presa dalla Lnd, in aggiunta ad una situazione già precaria per l’emergenza sanitaria in corso, mette in seria difficoltà molti ragazzi, atleti ma ancor prima padri di famiglia, che devono avere il modo e i mezzi per poter sostenere dignitosamente loro stessi e i propri cari. Ci domandiamo, infine, perché noi calciatori dovremmo avere, all’interno del nostro curriculum, una retrocessione non arrivata sul campo e perché dovremmo rischiare, in questo modo di condizionare la nostra carriera. Chiediamo, quindi, che venga rivista la decisione di far retrocedere a tavolino le ultime quattro in classifica, e che venga valutato l’impegno delle società a mantenere gli accordi economici rispetto a chi, evidentemente, non lo ha fatto.”