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Celano, parla il Toro Mancini:‘Servirà concentrazione e spirito di squadra’

Le parole del bomber castellano circa la semifinale con il San Benedetto Venere

“A Celano manca una punta”. Questo era essenzialmente il concetto più diffuso da parte degli esperti della Prima categoria quando vedevano nei castellani una squadra blasonata e di qualità ma che forse aveva bisogno di una mano in più sul fronte offensivo. La società si doveva muovere e lo ha fatto. Non ci si è spinti troppo lontano, perché c’è un bomber e lo chiamano il Toro, che è proprio di Celano e che fino a dicembre giocava nella vicina Sportland. Trattasi di Marco Mancini. L’ attaccante castellano al suo arrivo nel team di Dario Celli ha fin da subito fatto capire che le cose lì davanti sarebbero cambiate. Batava andarsi a leggere il tabellino delle partite del Celano, è il suo nome spuntava quasi sempre.

Marco sei arrivato a stagione in corso ma ti sei ambientato splendidamente segnando gol a grappoli, soddisfatto del lavoro che hai svolto?

Non sono soddisfatto, ma soddisfattissimo. Non pensavo di ambientarmi così bene e in così poco tempo Contento di aver fatto questo gran numero di gol in metà stagione, ma diciamo che buona parte del merito va anche e soprattutto alla squadra mister compreso.

 

Ti chiamano il Toro, come mai?

Comunque è una storia lunga da raccontare, mi è stato dato dai miei amici, quando giocavo a Celano in Serie D. Da lì sono diventato per tutti il Toro del calvario. (sorride)

Felice di indossare la maglia del tuo paese?

Allora parto dal principio riferendomi alla vecchia società del Celano. Diciamo che da loro sono sempre stato sottovalutato, non mi hanno mai dato i giusti meriti. Per questo abbandonai il Celano andando in altre squadre. Oggi invece dalla società per cui gioco, mi sento valorizzato e in un certo senso importante. Questo però non solo per la società, ma anche per tutti coloro che tifano Celano. Quindi si, sono orgogliosissimo di indossare questa maglia!

 

La sensazione che si è avuta quest’ anno è che nonostante si trattasse di un  terzo campionato regionale, avete riacceso l’ entusiasmo che una piazza come Celano merita…

Siamo contenti, (e parlo anche a nome dei miei compagni di squadra), di aver riacceso quell’ entusiasmo che Celano merita e che ultimamente aveva un po perso.

Quanto alla sfida contro il San Benedetto che gara ti aspetti domenica?

Sarà una gara molto combattuta, in un certo senso decisiva per Celano. Il San Benedetto è una squadra abbastanza preparata, perciò non ti dico l’ ansia che c’è.

 

Chi ti preoccupa maggiormente e quale sarà la chiave per aprire le porte della finale?

Come ti ripeto sono una bella squadra, preparata e con giocatori valorosi. È normale che mi preoccupa Alessandro Ettorre che è il vero capocannoniere di questo campionato. Il San Benedetto si affiderà molto a lui. Servirà tanta concentrazione e molto spirito di squadra.

Pierluigi Trombetta