Mercoledì 1° di maggio, L’Aquila si appresta a disputare il match che vale il campionato contro il San Francesco. In caso di vittoria infatti, il club del capoluogo a prescindere da ciò che farà il Pizzoli contro il San Pelino potrà festeggiare la vittoria del torneo e di conseguenza il passaggio in Promozione.
Un campionato fino a questo momento dominato dalla corazzata di Roberto Cappellacci, così come ci si auspicava alla vigilia. Nonostante la sconfitta nella gara d’ esordio contro il Pizzoli dove addirittura ci furono molti musi lunghi, i rossoblù dalla gara contro il Tagliacozzo non si sono più fermati. Certo qualche lieve e giustificata flessione nel corso del campionato c’ è anche stata, ma è anche vero che la stagione in questione ha visto L’Aquila battere ogni record, facendo meglio rispetto ad altre nobili decadute che sono ripartite negli anni passati nel terzo campionato regionale. Le vittorie consecutive (19) e i gol fatti due chiari esempi.
Di fronte il San Francesco, un sodalizio che nel 2005 si fuse con il Montereale per far rinascere L’Aquila calcio 1927 dopo il fallimento del 2004. Una L’Aquila diversa rispetto a quella attuale, che è invece ripartita dal basso con una matricola nuova. Dopo la mancata iscrizione dell’ amarissimo 26 luglio 2018, i tifosi fecero capire a chiare lettere di voler ripartire con un progetto ex novo senza acquisire (e in qualche modo distruggere) titoli sportivi di belle realtà del comprensorio come l’ Amiternina e il San Gregorio, dove per arrivare dove sono arrivate hanno svolto dei grossi sacrifici. Ed è anche vero che si tratterà di un campionato di Prima categoria, però in caso di vittoria domani, si andrà a vincere un titolo dopo 21 anni. L’ ultimo nel ’98 con la Serie D vinta da L’Aquila dei fratelli Sanderra.
Potrebbe essere un primo tassello di un percorso di rinascita per rivedere i colori rossoblù nei campionati che contano, e arrivarci con le proprie gambe avrà un sapore diverso. Senza scorciatoie. In futuro l’ auspicio è che la società riesca a rinforzarsi per la riuscita di questo progetto. Intanto nel derby che vale un campionato, rivedere una cornice di pubblico sostanziosa sarebbe un grande segnale di rinascita.
Pierluigi Trombetta