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L’Aquila male la prima. Ci vuole equilibrio, guai ad abbattersi

Analisi del lunedì, dopo la sconfitta de L’Aquila contro il Pizzoli

“Sarebbe bello dare ai tifosi tante soddisfazioni, ma spero  abbiano un pizzico di pazienza”. Queste le parole di mister Roberto Cappellacci, il giorno prima della gara contro il Pizzoli (leggi qui). Parole che dopo la sconfitta di ieri per 1-0 contro il Pizzoli, restano più che mai attuali.

L’Aquila intesa non solo come squadra, ma come piazza, deve metabolizzare la Prima categoria e in una Prima categoria, il Pizzoli è una grande squadra. È vero, ascoltare “che il Pizzoli batte per 1-0 L’Aquila ”, fa un certo effetto, ma se si sono seguite da vicino le vicende a  riguardo sia della rosa rossoblù, sia  di quella pizzolana, allora il risultato può sorprendere fino ad un certo punto.

Sappiamo che il provvedimento di Fabbricini sulla categoria ha avuto luogo solamente il 5 di settembre, e costruire una rosa in poche settimane non è certo stato semplice. 7 giocatori(6 di questi titolari ieri sera), sono arrivati la scorsa settimana, e molti di loro non avevano una condizione accettabile. La rosa deve crescere sia da un punto vista atletico, sia come gruppo. Di certo esordire con una  squadra collaudata e costruita per il salto di categoria, non è di certo il massimo. Prima dell’ approdo nel girone A dell’Aquila (nessuno chiama il Palermo Città di Palermo), la squadra di mister Rotili (tecnico esperto di queste categorie, impeccabile la sua preparazione della partita), era da molti addetti lavori considerata la candidata alla vittoria finale, dopo un mercato importante che ha visto il tesseramento degli ex San Gregorio Miele, Mazza Napoleon, e l’ ex Montorio Gizzi, 4 giocatori protagonisti della serata.

 Mettere in discussione il progetto  dopo una sola gara, è assolutamente prematuro. La rosa resta di livello. Basti pensare che il tridente d’ attacco della gara di ieri, era formato da Catalli, Carosone e Baraldi, che  di certo non ha funzionato, ma ognuno di loro militava lo scorso anno in Eccellenza.  Vero anche che una nobile decaduta,  deve immedisimarsi nella categoria e palesare l’ umilta e la cattiveria agonistica, espressi ieri sera dalla formazione pizzolana.

Una sconfitta che di certo brucia, ma che non può fin da subito scoraggiare. Giusto per fare un esempio, la scorsa stagione il Real Giulianova (considerata tra tutti l’ammazza grandi del campionato di Eccellenza), perse in casa all’ esordio contro il Paterno,squadre tra le più esperte di quel campionato, ma alla fine i giallorossi vinsero il torneo a mani basse.

 Il grande entusiasmo creatosi in quest’ ultimo periodo con il fine di voler finalmente ripartire, non può svanire dopo una sola gara. La curva sud ammirata ieri non si vedeva da un anno e mezzo, e di certo non sarà il colpo di testa di Piri a cancellare tutto questo.

Pierluigi Trombetta