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L’Aquila, Nobile Capuani arrestato in Spagna dopo il 12-0 del Barcellona B all’Eldense

Capuani nella sede dell'Aquila quattro anni orsono (foto Fallocco)

Dopo la chiusura della sua discutibile esperienza in rossoblù, il sambenedettese che Ercole Di Nicola aveva messo a capo del vivaio aquilano era emigrato in Spagna, nel Jumilla. Ma anche lì Nobile Capuani aveva chiuso il suo mandato, dopo aver fatto molto parlare di sè. Poi il ritorno in Italia nel Poggibonsi ma, di nuovo, un addio frettoloso tra mille polemiche. Ora il nuovo corso, sempre nella Terza Divisione spagnola, con l’Eldense, squadra nella Comunidad Valenciana.

Ma dopo il 12 a 0 che il Barcellona B aveva rifilato all’Eldense, in Spagna era divampata la polemica su un risultato ritenuto sospetto. Il tutto dopo la denuncia, via Twitter, proprio di un calciatore dell’Eldense, che aveva puntato il dito contro alcuni compagni e l’allenatore. Aveva rincarato la dose il presidente del club, che aveva presentato una denuncia scagliandosi contro il gruppo di investitori italiani (capeggiato da Capuani) che aveva fatto ingresso nella compagine alicantina.

Ora, addirittura, si apprende dell’arresto da parte della polizia spagnola dell’allenatore e, appunto, di Capuani, per presunta corruzione tra privati.

Riportiamo di seguito l’articolo pubblicato dal quotidiano Il Messaggero sull’ultimo episodio in cui rimbalza il nome di Capuani.

“Scandalo italiano, e ipotesi ‘Ndragheta, nel calcio spagnolo dopo il sorprendente 12-0 del Barcellona B sabato all’Eldense, in Segunda B della Liga. Il presidente del club alicantino, fondato nel 1921, ha immediatamente presentato una denuncia a procura e Liga, ipotizzando una partita truccata e puntando il dito contro un gruppo di «investitori italiani» entrato nella società in gennaio. Il quotidiano online El Confidencial, che cita fonti dell’inchiesta, scrive che la vicenda evidenzia una infiltrazione della ‘Ndragheta, e della rete di scommesse illegali che controlla in Asia, nel calcio spagnolo. La polizia ha arrestato l’allenatore dell’Eldense Filippo Vito di Pierro e il capo del ‘gruppo di investitori Nobile Capuani. L’ipotesi di accusa è presunta corruzione fra privati. Il gruppo di ‘investitorì aveva fatto venire dall’Italia diversi calciatori di livello inferiore che avrebbero pagato per giocare. Alcuni si sarebbero prestati alla truffa.

Il presidente del club David Aguilar ha annunciato l’immediata rescissione del contratto con il gruppo di italiani capeggiato da Capuani che in gennaio con la promessa di una pioggia di investimenti, mai arrivati, aveva preso la direzione sportiva e finanziaria del club. Stando a El Confidencial non ci sarebbe alcun «gruppo di investitori» dietro a Capuani, che aveva preso il controllo del club con altri collaboratori italiani fra cui Ercole di Nicola, coinvolto in Italia nel 2015 nella macro-inchiesta sulle partite truccate Dirty Soccer. Uno dei giocatori dell’Eldense, Cheick Saad, che si era rifiutato di scendere in campo sabato contro il Barca B, ha denunciato subito dopo la partita che l’incontro era stato «venduto» da alcuni suoi compagni, di cui non ha fatto i nomi. Secondo Saad potrebbero avere ricevuto 150mila o 200mila euro a testa.

Diversi giocatori del club oggi sono stati interrogati dalla polizia. L’ipotesi è che alcuni di loro siano stati indotti a giocare male o fare errori in momenti cruciali per propiziare una ‘goleadà su cui sarebbero state fatte lucrose scommesse in Asia. Era previsto, ha riferito un giocatore, che il primo tempo finisse 8-0, e cosi è stato. Il Barca B, leader incontestato della Segunda B (L’Eldense è ultimo e sicuro di retrocedere), è stato protagonista involontario della presunta truffa. «Non c’entra nulla. Ha fatto solo quello che sa fare» ha chiarito Sheick Saad, «segnare gol».”