Abbiamo chiacchierato con il preparatorie dei portieri, Giuliano Torti per parlare della situazione del Pucetta.
Torti è l’artefice assieme a mister Maggiore della solidità difensiva. Infatti in sette giornate sono appena tre le reti incassate. Ecco la sua analisi sulla sconfitta contro la Valle Aterno.
“Ho rivisto le immagini. A Fossa, Fegatilli è stato ingannato da una leggera deviazione di Paolini. Altrimenti l’avreb…be sicuramente presa. Sul secondo invece ci sono stati una serie di nostri errori che hanno spianato la strada al raddoppio dei nostri avversari con Altobelli che poi conosciamo tutti.”
Torti però non fa drammi, anzi esprime un concetto inaspettato. “Sono contento che la squadra abbia preso gol nelle ultime due partite, perché così ci togliamo dalla testa l’imbattabilità e sono anche contento di aver perso, perché una sconfitta in questo momento del campionato potrebbe insegnarci tanto e quindi avere effetti benefici per il proseguio del campionato.
Resto comunque dell’idea che il risultato è stato bugiardo e che secondo me sarebbe stato più giusto il pari.” Aggiunge il nostro preparatore dei portieri che poi prosegue con l’analisi del match: “Forse abbiamo sbagliato l’approccio nel primo tempo. Diciamo però che in campo ci sono anche gli avversari che a volte, come è accaduto domenica, sono bravi a metterci in difficoltà e ad aggredirci. In questa chiusura di girone ci restano da affrontare le squadre più forti del girone che diranno di che pasta siamo fatti. Domenica contro la New Team Pizzoli? Sinceramente la conosco poco. So che è una matricola e che ha buone individualità, ma se andiamo lì convinti di far risultato, vinciamo. Dipende dalla nostra testa.”
Per quanto riguarda il parco portieri gialloblu, ambito di sua competenza, Torti è pienamente soddisfatto. “Sono tre ragazzi d’oro. Fegatilli, Ridolfi (’97) e Mastrangelo. Seguono i miei consigli e se le cose vanno bene il merito è il loro, non il mio. A me fa enormemente piacere vedere la loro disponibilità nei miei confronti”.
Addetto Stampa
Vincenzo Chiarizia
