Si giocavano oggi alcuni dei recuperi delle gare non disputate per maltempo, a Castel Di Sangro il Barre ha ribaltato l’1-2 con il quale si era interrotta la prima giornata contro il Pescina, il Collarmele è caduto tra le mura amiche contro il San Pelino.
Tra queste si è anticipata anche la gara tra Venere e Virtus Capitrello che accordatesi a modo anche grazie alla collaborazione del Comitato Regionale Abruzzo hanno deciso di giocare in anticipo la quarta giornata in programma Domenica 15 febbraio causa indisponibilità del comunale di Capistrello.
Partono meglio i padroni di casa che eseguono a dovere le indicazioni del proprio trainer De Renzis, difesa arcigna e ripartenze in contropiede. La capolista appare sulle gambe e spuntata sotto porta, tanto da non collezionare troppe occasioni da gol nella prima frazione.
La seconda metà di gara è però tutt’altra musica. Probabilmente strigliati a dovere da mister Roberto Prosia l’undici gialloverde colleziona più di un’occasione per passare in vantaggio nei primi cinque minuti di ripresa. Il vantaggio è però nell’area, Di Vincenzo parte da posizione defilata e accentrandosi fa partire un mancino che si insacca alle spalle dell’estremo di casa.
Il raddoppio è solo questione di minuti, sempre il man of the match Daniele Di Vincenzo offre a Danilo Aureli un pallone che chiede solo di essere spinto nel sacco.
La terza marcatura manco a dirlo è sempre dell’ex Valle Aterno Fossa che da calcio piazzato raccoglie in area e materializza l’ennesima doppietta stagionale e della carriera.
La formazione venusiana allunga a +10 sulla seconda e continua la propria marcia verso quello che è l’obiettivo stagionale dichiarato. La promozione diretta.
Della Virtus che dire, di certo le ambizioni ad inizio stagione non erano queste. Il triplo cambio di allenatore non sembra aver dato i propri frutti e a dieci gare dal termine con un turno di riposo ancora da rispettare, non si può certo dire che si fanno sonni tranquilli.
Il patron bianco celeste Orlandi sicuramente starà tramando qualcosa, oltre all’organizzazione dei tanti eventi mondani che lo portano a commettere tante dimenticanze poco gratificanti.