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In molti, ancora oggi, ricordano i suoi "allunghi" sulla fascia sinistra; in campo dava sempre tutto. Da calciatore, tra tante, ha vestito anche le maglie di Venezia, Ancona, Frosinone, L'Aquila e Pescara. La sua modestia va di pari passo con la bravura. Parliamo di Stefano Bellè, una vita spesa sui campi di serie B e C . Smessi i panni di calciatore, Bellè, ha intrapreso la carriera di allenatore che lo ha visto sulle panchine di Sporting Ortona, nella doppia veste di allenatore-calciatore e Francavilla.
Avvicinato dai nostri microfoni, il mister, ha parlato del suo momento che, ad oggi, lo vede in attesa di una chiamata.
"Attualmente sono in cerca di una panchina. Vorrei avere la possibilità di poter sposare una società con progetti ambiziosi e, se possibile, duraturi. Non avrei problemi a scendere di categoria; credo sia più importante poter lavorare in una società che punti alla valorizzazione dei giovani che, a mio avviso, può essere anche un ragazzo classe '91 o '92. Alla luce del momento, caratterizzato da difficoltà economiche, la sopravvivenza delle società di calcio passa inevitabilmente attraverso i settori giovanili. Bisogna puntare sui ragazzi e sulle scuole calcio lavorando, oltre che sulla quantità, sulla qualità dei ragazzi che si hanno a disposizione. Avere in prima squadra un ragazzo che viene da 5 o 6 anni di trafila nel settore giovanile può consentire alla stessa società, oltre un risparmio economico, anche la possibilità di valorizzare in prospettiva qualche elemento. Questa è la mia idea di allenatore".
In bocca al lupo mister!
