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L’Aquila, buona la prima. Col Delfino (2-0) ci pensa il solito Miccichè

Sembra passata una vita dall’ultima al Gran Sasso quando L’Aquila rifilò sei gol al Penne. Alla ripresa, ironia della sorte, si sfidano le prime dell’Eccellenza che fu. Se l’aggiudica L’Aquila, superando 2 a 0 un Delfino ordinato e sempre in partita, almeno fino al raddoppio di Miccichè a venti minuti dal termine.

Rossoblù comunque padroni del gioco per tutta la durata del match, con tre palle gol nitide prima del vantaggio sul rigore.

A leggere le statistiche, non sembra essere cambiato granché da ottobre. Doppietta di Miccichè e nessuna rete subita. Il giusto viatico per osservare il turno di riposo già domenica prossima e presentarsi poi all’Angelini per il big match. A proposito di statistich, zampino del subentrato Cipriani in entrambi i gol. 

Al Delfino il merito di averci creduto e di averla provata a riaprire fino alla fine, nonostante il fisiologico calo fisico. Resta il dubbio sul contatto accusato in area da Gobbo al 41' del primo tempo. Chiariranno le immagini.

Il match. Niente di nuovo per Cappellacci, che riparte dalla formazione tipo di ottobre, con il ritorno in mezzo al campo di Zanon play. Tridente con Pellecchia, Miccichè e Di Paolo.

Bonati vara un 4-3-3 abbottonato, con Falco e Gobbo cursori ai lati di Petre. In porta il neo acquisto Calore, in cabina di regia Silvestri.

Un quarto d’ora di studio, poi al 14’ Pellecchia accelera, salta l’uomo e mette al centro per Di Paolo che di testa manda di poco a lato. Poco dopo Pellecchia apre sul lato opposto per Catalli che in area controlla elegante e mette basso in mezzo, la sfera attraversa tutta l’area piccola ma Di Paolo e Miccichè non c’arrivano. Al 19’ doppia conclusione dei rossoblù, prima Calore mette una pezza sull’inserimento di Catalli, poi la difesa sbroglia sulla linea sulla conclusione di Miccichè. Alla mezz’ora alza bandiera bianca Moscianese per un guaio muscolare, entra Cipriani con Lenoci che va sulla sinistra. E poco dopo è proprio da un cross di Cipriani che arriva il rigore che sblocca la gara: l’arbitro ravvisa il tocco di mano di Marzucco, dal dischetto Micchichè non perdona. Al 41' Gobbo va giù in area rossoblù, l'arbitro lascia correre tra le proteste della panchina adriatica. 

La ripresa si apre con il tentativo dalla lunetta di Gobbo che si spegne di poco a lato. Al 20’ viene negato il raddoppio a Miccichè per un presunto fallo di mano. Bonati ricorre ai cambi e passa ad un 4-4-2 per provare a cambiare l’inerzia del match. Ma al 26’ Miccichè si riprende il raddoppio: riceve dalla sinistra da Cipriani, controlla e dal limite incrocia un mancino su cui Calore non arriva. Al 28’ De Patre ci prova di testa, poi la gran botta di Sabatini al 34’ si spegne di poco a lato. Al 38’ Miccichè vicino alla tripletta sull’assist di Maisto, con Calore bravo in uscita. 

L’AQUILA - DELFINO FLACCO PORTO 2-0

MARCATORI Miccichè su rigore al 37’ p.t. e al 26’ s.t.

L’AQUILA (4-3-3) Domingo; Lenoci (dal 40’ s.t. Fonti), Venneri, Altares, Moscianese (dal 34’ p.t. Cipriani); Di Norcia, Zanon (dal 40’ s.t. Ricci), Catalli (dal 22’ s.t. Rosano); Pellecchia (dal 22’ s.t. Maisto), Miccichè, Di Paolo. (Chicarella, Bisegna, La Selva, Di Federico I.). All. Cappellacci.

DELFINO F.P. (4-3-3) Calore; Tine Mori (dal 19’ s.t. Di Federico A.), Sabatini, Giannini, Marzucco (dal 20’ s.t. Paolilli); Lupo (dal 19’ s.t. Brattelli), Silvestri, Blasioli (dal 36’ s.t. Planamente); Gobbo (dal 23’ s.t. D’Incecco), Petre, Falco. (Amoruso, Sichetti, Molenda, Rosini). All. Bonati.

ARBITRO  Giallorenzo di Sulmona (D’Orazio di Teramo, Pietrangeli di Sulmona).

NOTE partita a porte chiuse come da regolamenti causa Covid. Ammoniti Lenoci, Cipriani, Zanon. Angoli 2-5.

Alessandro Fallocco