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Con Draghi scompare il ministro dello sport, il CONI si riprende la scena

Dopo l’esperienza di Vincenzo Spadafora nel Conte II come Ministro delle politiche giovanili e dello sport, con il governo Draghi, appena insediato, è nuovamente scomparso il ministero dedicato allo sport.

Non che sia un’eccezione, ma è un segnale di discontinuità politica importante tra l’Esecutivo Conte e quello Draghi. Negli ultimi dieci governi, circa 15 anni, solo il “discusso” Luca Lotti ha guidato un ministero esclusivamente dedicato allo sport.

Generalmente la delega allo sport viene assorbita dal ministro che si occupa soprattutto le “politiche giovanili” oppure viene affidata a sottosegretari come si può riscontrare nella tabella

 

anno

Governo

Titolare

Carica governativa

2006

Prodi Il

Giovanna Melandri

Ministro delle Politiche giovanili e attività sportive

2008

Berlusconi IV

Rocco Crimi

Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio

2011

Monti

Pietro Gnudi

Ministro del Turismo, sport e affari regionali

2013

Letta

Josefa Idem

Ministro alle Pari opportunità, sport e politiche giovanili

2013

Letta

Graz iano Delrio

Ministro per gli affari regionali e le autonomie

2014

Renzi

Graz iano Delrio

Sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, con de lega alle Politiche di Coesione Territoriale e allo Sport

2015

Renzi

Claudio De Vincenti

Sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri

2016

GentiIoni

Luca Lotti

Ministro dello Sport

2018

Conte I

Giancarlo Giorgetti

Sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri

2019

Conte Il

Vincenzo Spadafora

Ministro Politiche giovanili e sport

  

In assenza di un titolare designato, sul fronte politico si aprono tre possibilità: l’assegnazione di una delega al sottosegretario alla presidenza del consiglio (è stato designato l’economista Roberto Garofoli) come accadde con Giancarlo Giorgetti nel Conte I oppure la nomina di un viceministro dedicato e senza portafoglio. Ma tecnicamente — come avvenne nel governo Renzi dopo le dimissioni di Josefa Idem e gli interregni di Graziano Delrio e Claudio De Vincenti — Draghi (che di sport è praticante e appassionato) potrebbe anche riservare a se stesso la delega.

Ne sapremo di più dopo che il parlamento avrà votato la fiducia e quando il presidente del consiglio designerà i nuovi sottosegretari.

Inutile dire che la nomina riveste carattere di urgenza e c’è molta attesa da parte del mondo dello sport.

 

Riforma dello sport

Il ministro uscente lascia intanto una riforma dello sport ancora incompleta. Su questo fronte si segnala il risvegliarsi della guerra tra Sport e Salute spa e il Coni sulla legge delega per lo sport (che ora va riempita di contenuti dal Parlamento), con l’ultimo decreto attuativo approvato in extremis per evitare la ipotetica censura del CIO per violata indipendenza del Coni e gli imminenti Giochi di Tokyo (con tutti i problemi collegati). Senza dimenticare i lavori di Milano-Cortina per le olimpiadi del 2026.

Per segnale il caos che regna nello sport il presidente della Federazione italiana canoa e kayak, Luciano Buonfiglio, dalle colonne di Repubblica, chiede subito chiarezza: “Bisognerà definire chi fa cosa. Le Federazioni stanno vivendo un momento difficile: fra Coni, Sport e Salute e Dipartimento dello Sport, noi non sappiamo più a chi rivolgerci.”

In questa ottica, con la assenza di un vero e proprio ministero il Coni riacquista una insperata autonomia e si rimettono in gioco i ruoli del governo e della società Sport e Salute nella gestione delle attività e dei fondi.

 

Ristori 5 e Bonus collaborati sportivi

 

Al momento restano sospesi i provvedimenti più attesi da collaboratori, società, e centri sportivi che vanno sotto il nome di “Ristori 5”, per il quale è stato varato l’ultimo scostamento di bilancio pari a 32 miliardi. Il Decreto Ristori contiene fra l’altro: il bonus ai collaboratori sportivi per i primi due mesi del 2021; i ristori a fondo perduto per le ASD e SSD; il sostegno ai centri sportivi e i fondi per i tamponi necessari alla ripresa delle attività. Sono fondi che il governo uscente non poteva erogare, perché non fanno parte dell’ordinaria amministrazione, e si dovrà aspettare l’operatività del nuovo esecutivo.

 

CONI

Su tutti questi temi c’è la massima attenzione del n.1 dello sport italiano, Giovanni Malagò, impegnato in questi giorni a Cortina. Non si pronuncia, ovviamente, su eventuali candidati ma spera di avere un interlocutore con cui poter dialogare, e che possa mettere mano ai tanti problemi.

Il Coni, tanto per saggiare l’area che tira, ha appena diffidato Sport e Salute spa, e a breve si potrebbe aprire un contenzioso legale con oggetto la proposta avanzata da quest'ultimo di siglare un nuovo contratto di servizio tra Sport e Salute SpA e il Coni "prevedendo la gestione diretta e autonoma da parte del Coni dei dipendenti e dei presidi organizzativi oggi in avvalimento": una vicenda che si trascina da troppo tempo.  - "Il mondo dello sport ha grandissima fiducia nel Presidente Mattarella che da sempre ha mostrato attenzione e una sensibilità fuori dal comune. Del Presidente Draghi conosciamo bene la sua simpatia verso il nostro mondo e la sua credibilità. Non possiamo che essere contenti", ha detto Malagò in merito all'Esecutivo guidato da Mario Draghi.