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14 capitani di Eccellenza urlano alla LND il bisogno di tornare in campo

14 capitani di Eccellenza, Alessandro Pendenza della Virtus Cupello, Alessandro Del Gizzi dei Nerostellati 1910, Mattia Fabrizi dell’Alba Adriatica 1968, Daniele Di Camillo dello Spoltore Calcio, Francesco D’Addazio del Penne calcio, Giuseppe Catalli di L’Aquila 1927, Gabriele Puglia della Torrese calcio, Jonathan Nepa del Nereto Calcio 1914, Tiziano Mucciante della Renato Curi Angolana, Luciano Galiè della Bagicalupo Vasto Marina,  Edoardo De Meis del  Capistrello, Matteo Di Gianfelice dell’Avezzano Calcio, Augusto Marfisi del Lanciano Calcio 1920, Danilo Fusaro del Casalbordino hanno inviato una ferma e circostanziata lettera al Comitato regionale Lnd Abruzzo in cui chiedono rispetto e manifestano chiaramente che voglio tornare ad allenarsi in sicurezza e a giocare.

6 invece i capitani che per altrettante società di Eccellenza: Chieti, Flacco, Pontevomano, Acqua e Sapone, Villa e Sambuceto, violando quel patto di sportività che unisce il solidale mondo dei calciatori, si sono tirati indietro ed attendono alla finestra il destino di Campionati, calciatori, uomini e lavoratori deciso da altri.

La lettera da poco arrivata sul tavolo del presidente Llnd Abruzzo Ezio Memmo:

“A scrivere questa lettera sono i capitani delle squadre militanti nel campionato di Eccellenza, regione Abruzzo.

Pur riconoscendo la criticità del momento storico che stiamo vivendo e che sta investendo l’intera nazione, riteniamo sia giunto il momento di far sentire la nostra voce.

Sono ormai trascorsi mesi dall’ultima partita di campionato e, all’orizzonte, la situazione appare ancora nebulosa, priva di certezze per chi, come noi ed i compagni di squadra che rappresentiamo, chiede, in maniera decisa, di poter tornare a giocare, pur militando in un campionato dilettantistico. Stiamo stanchi di essere relegati “indietro”; il nostro è un campionato che andrebbe parificato, a tutti gli effetti e sotto ogni profilo, a quello di serie D; tra le due categorie esiste un vincolo inscindibile ed aver scisso i due campionati, con evidenti ed oggettive disparità, rappresenta una scelta scellerata alla quale va posto immediatamente rimedio; in altri termini, i due campionati vanno equiparati giacché è profondamente ingiusto aver consentito lo svolgimento delle gare di serie D ed aver fermato i campionati di eccellenza.

La situazione creatasi, comunque nella consapevolezza che stiamo vivendo una pandemia senza precedenti, non ha ragion d’essere e tale stato di cose va necessariamente modificato.

Da un lato ci sono le associazioni/società di appartenenza che rischiano di vanificare gli sforzi e gli investimenti economici profusi, che hanno investito risorse allo scopo di affrontare la stagione sportiva;

dall’altro ci siamo noi calciatori che viviamo di questo sport, costretti, ormai da tre mesi, a stare fermi, senza possibilità di svolgere allenamenti di squadra.

Tale situazione si sta protraendo oltre modo con ripercussioni negative sotto ogni aspetto: umano, lavorative, fisico e mentale e con un futuro che, a questo punto, appare essere sempre più avvolto dalle incertezze.

E’ necessario dare un segnale, ripartire con forza e riprendere il campionato di eccellenza adottando le medesime modalità e i medesimi protocolli della Serie D.

Per ripartire in sicurezza, garantendo il bene primario della salute di noi tutti atleti e degli addetti ai lavori, chiediamo che anche per i campionati di eccellenza vengano adottate le regole previste per i campionati di serie D.

Giocatori, tecnici, dirigenti e addetti ai lavori devono avere la possibilità di comprendere la realtà sul futuro, in modo da agire di conseguenza e riprendere in mano la propria vita. Vogliamo avere certezze, sia in senso positivo, sia in senso negativo: abbiamo bisogno di sapere se il nostro amato campionato riprenderà o se invece dovremo rimboccarci le maniche e trovare "casa" nelle categorie dei campionati che andranno avanti, o addirittura proprio un nuovo lavoro. Non pretendiamo nulla, solo il rispetto per le tante persone che ci sono dietro a questo mondo chiamato "Eccellenza": e questo rispetto potrà arrivare solo con solide certezze. Con la speranza di tornare presto in campo, porgiamo cordiali saluti.

I Calciatori, uomini e lavoratori.”