23 secondi. È un periodo di tempo lungo o corto? Dipende da cosa hai svolto in quel frangente. Nel calcio 23 secondi possono anche essere il tempo di una lunga azione da gol. Se però quei 23 secondi nella quale centri il bersaglio grosso, sono i primi istanti dei 90 minuti di gioco, allora si: trattasi di un tempo lampo. L’autore del gol più veloce di tutta la Serie D, stagione 19/20 è Francesco Maio.
Beneventano classe ‘93, Francesco può vantare dei primi trascorsi in D con le maglie di Sorrento e Asti. Poi inizia ad assaporare l’Eccellenza abruzzese con la maglia del Cupello. Nella seconda stagione con i cupellesi, Maio dopo aver segnato 6 reti si trasferisce dall’altra parte dell’Abruzzo, passando al Martinsicuro. Parliamo della stagione 16/17, ossia di uno dei campionati di Eccellenza abruzzese più competitivi di sempre. Dopo una bella lotta tra Francavilla, Paterno, Nerostellati e Martinsicuro, quest’ultime due hanno la meglio e si giocano il massimo torneo regionale all’ultima giornata. A trionfare furono i pratolani, ma per il Martinsicuro rimase comunque una stagione giocata ad alto livello, dove Maio la concluderà con 14 reti segnate. Nella stagione 17/18 arrivarono nobili decadute del calibro di Giulianova e Chieti e tante erano le rose che si erano rinforzate quell’anno. Il Martinsicuro si confermerà tra le squadre di vertice, sempre con bomber Maio al suo fianco. 15 le reti segnate dal campano in quella stagione, una in più rispetto a quella precedente.
Ecco, il suo più grande pregio è proprio questo. Riesce a superarsi anno dopo anno. Lo ha sempre fatto. Così l’anno successivo quando passò con la Torrese. L’ anno precedente uno dei gol più belli fu proprio contro i giallorossi. Era il 27 novembre del 2017, Francesco prende palla a centrocampo, cavalcata mozzafiato, uno contro uno con l’ ultimo marcatore, ha la meglio, entra in area ed è gol. In quella frazione di secondo nella quale avviene il dribbling, Maio nella sua mente ha già beffato il difensore giallorosso, sa che andrà verso destra e lui verso sinistra. Poi come anticipato la Torrese sarà la sua successiva destinazione. Secondo posto e 19 gol. Lo ripetiamo: è uno che si supera. Superba la prestazione contro il Sambuceto in finale play off, dove si procura un calcio di rigore che sbaglierà (capita), segnando però due reti pesantissime. Finirà 3-3 e Torrese agli spareggi nazionali, persi proprio contro quel Porto Sant’ Elpidio che punterà su Francesco Maio.
Lancialo in contropiede e la probabilità che il portiere vada a raccogliere il pallone nella sua porta è un futuro alquanto probabile. La sua capacità di prendere il tempo (ci risiamo col tempo) e bruciare i difensori sulla linea di porta e freddare face to face l’estremo difensore, sarebbe da far vedere a tutti i giovani attaccanti che hanno voglia di intraprendere questo tipo di carriera. Un vero e proprio killer, il mancino la sua arma letale.
Ma torniamo all’inizio, sul discorso dei secondi. Maio è in Serie D, con il Porto Sant’ Elpidio, il 1 di settembre i marchigiani affrontano il Real Giulianova di Del Grosso. Si dirà che magari per un giocatore proveniente dall’Eccellenza, ci vorrà del tempo per ambientarsi nel nuovo campionato. 23 secondi. Il suo sinistro finisce in buca d’angolo in men che non si dica, e poi la sua simpatica esultanza. Quando accadono fatti del genere, la stampa ha il dovere di controllare se quella rete è la più veloce segnata, se quella rete è la prima della stagione. I primi i controlli: è la più veloce nel girone F. I controlli successivi: lo è anche negli altri 8 gironi. È record! Fortuna del principiante? Non scherziamo. Carta canta. La classifica marcatori, dice che il beneventano è avanti a gente come Dos Santos, Tomassini e Leonetti, giocatori che ogni anno lottano per il titolo di capocannoniere. Maio con 15 reti è il vice, dietro al solo e intramontabile Manuel Pera, ma di un solo gol. Chissà come sarebbe andata a finire se il torneo fosse stato concluso.
Ma una cosa è certa, il tempo farà il suo corso e sembra essere un alleato di Maio che lo sfrutterà per superarsi, ancora una volta.
Pierluigi Trombetta