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D'Amico tuona: 'Virus? In alcuni casi 'scusa'per non rispettare gli impegni'

"Viviamo un momento difficile, e questo è sotto gli occhi di tutti. Nel contempo, ahimè, sono convinto che ci sono sciacalli, i quali usano il coronavirus come un'ancora di salvezza per non pagare rimborsi arretrati o, addirittura, annullare le errate scelte risalenti al mese di Settembre". Non usa mezzi giri di parole Cristian D'Amico, estremo difensore del Penne, che punta il dito contro chi, a suo dire, si fa scudo del Covid -19 pur di chiudere in anticipo la stagione e, probabilmente, venire meno a degli obblighi verso i tesserati.

"Chiunque ritenga azzardato tornare a giocare-sostiene- è libero di stare a casa, e la scelta verrà rispettata. In questi giorni, però, in troppi alzano la voce, trascurando in maniera concreta noi calciatori". Circa una possibile ripresa del torneo di Eccellenza:"Spero quanto prima-sottolinea- purché avvenga in condizioni di massima sicurezza, sia per gli atleti che per gli addetti ai lavori". Messaggio chiaro quello di D'Amico:"In questa categoria-spiega-ci sono ragazzi che vivono soltanto di calcio e che attraverso lo stesso portano il pane a casa. Ma ciò, oramai, è diventato il segreto di pulcinella"A difesa dei "colleghi", ma non solo:"Chiedo rispetto per i calciatori (ai quali non sono concesse scuse, ma che da sempre ci mettono la faccia), gli allenatori, i dirigenti, i magazzinieri e tutti coloro che lavorano dietro le quinte delle società". Riconoscente al club di appartenenza: "Ho la fortuna di essere al Penne che, oltre a ripettare gli impegni, ci ha sempre tutelati. Colgo l'occasione per mandare un forte abbraccio a chi, in questo momento, si trova in difficoltà. Spero di riabbracciarvi presto in campo".