La situazione riguardo alla ripartenza o meno dei campionati sia professionistici che dilettantistici, è ancora piuttosto incerta. La volontà da parte degli organi federali è apparsa piuttosto chiara sia nelle parole del presidente Figc Gravina che del presidente della Lnd Sibilia. La motivazione ha un suo di logico, visto che ritornare sul rettangolo verde risolverebbe discorsi di promozione e di retrocessione e ci sarebbe un verdetto sul campo. Ad oggi in caso di verdetto d’ufficio, non c’è ancora un criterio su chi salirà e su chi scenderà. Il problema sarà capire se ciò sarà fattibile. Se in estate l’emergenza Covid-19 sarà definitivamente risolta; se varrà la pena di concludere una stagione a ridosso di quella successiva; se avrà senso far giocare in estate le piccole categorie come la Prima, la Seconda e la Terza Categoria. E soprattutto, visto che anche le Big d’ Europa stanno battendo i pugni sui tavoli riguardo ai tagli degli stipendi ai propri calciatori, come faranno le varie società dilettantistiche a rimborsare i propri tesserati, se gli sponsor che li sostengono dovranno pensare alle loro di incombenze ,quando questa situazione sarà definitivamente finita?
A tal proposito torna a parlare Sibilia, attraverso TuttoC.com oltre alle ripercussioni che molte società potrebbero avere a causa di questa situazione. “Abbiamo presentato una nostra analisi sulla situazione alla FIGC, potremmo perdere il 30% dei club. Sarebbe una vera catastrofe sotto tutti i punti di vista”. Parole non proprio piacevoli e confortanti del numero uno del calcio dilettantistico, che per tali ragioni, prova a stimolare le istituzioni. “I club della LND sono oltre 12.000, rappresentano il 98% del movimento calcistico italiano ed è stato istituito un tavolo in Federazione proprio per fronteggiare la crisi di liquidità nel breve periodo. Questi club contribuiscono non solo economicamente, ma anche socialmente, al benessere dell’Italia, offrendo ad oltre un milione e di praticanti la sana occupazione del tempo libero attraverso lo sport”. Quanto ad una data sulla ripartenza-visto che Gravina aveva addirittura ipotizzato il 20 maggio- “dobbiamo rimetterci alle indicazioni di comunità scientifica e istituzioni. Promozioni e retrocessioni? Vista la criticità della situazione non mi sembra opportuno fare delle ipotesi al riguardo”.
Pierluigi Trombetta