Inutile cincischiare troppo sull’ argomento: l’ Ovidiana Sulmona ha meritato di portarsi a casa l’ intera posta in palio.
C’è sicuramente rammarico in casa rossoblù. Innanzitutto perché il derby di Coppa contro i peligni era il test più impegnativo che L’Aquila affrontava da inizio stagione. Era in questa partita che il club del capoluogo, avrebbe dovuto esprimere al meglio il proprio oggettivo bagaglio tecnico, ma ciò non è avvenuto.
Forse l’ ampio passivo acquisito in campionato nei confronti delle dirette avversarie, può aver comportato un’ eccessiva sicurezza. Sono in molti a pensare che il girone A sia superiore al Girone B. Se è così la differenza non è eccelsa, anzi c’è un dato che premia il raggruppamento B che l’ Ovidiana ha sfruttato: le squadre fuori categorie sono due. Oltre ai sulmonesi c’è il Casalbordino. Per tale ragione, gli uomini di Cardilli erano più preparati ad un incontro di questa valenza, dovendosi confrontare ogni domenica con il dominio casalese. Il fatto che l’ Ovidiana sia riuscita a pareggiare entrambi gli scontri diretti contro il Casalbordino è una dimostrazione della sua forza. Notevolmente espressa al Gran Sasso. Lalli e Aquino (capocannoniere e terzo marcatore dell’ Eccellenza lo scorso anno), ma non solo. Qualche episodio ha lasciato dei dubbi, come la regolarità del gol di Salas Garcia. Il montaggio non chiarisce, ma comunque, non é questo il punto.
Sin da subito l’ Ovidiana ha dato l’ idea di dare un’ impronta forte all’incontro. Nel primo tempo ogni volta che imbastivano un’ azione di gioco, davano la sensazione di poter far male. Arrembanti, pungenti, maschi e combattivi. Certo, è eccessivo parlare di dominio, visto che fino al 35’ la gara poteva prendere qualsiasi direzione. Nella ripresa in effetti L’Aquila era cresciuta, aveva iniziato a farsi vedere con costanza dalle parti di Cattafesta. Il tiro di Pizzola non è entrato di un nulla. Ma con i se e con i ma, la storia non si fa. La linea difensiva non ha funzionato, troppo leggera in occasione dei due gol subiti. Dato singolare che i cambi siano arrivati a 13 minuti dal 90’ (il primo infatti è stato quello di Pizzola al posto di De Angelis al 77’.
Cardilli si prende la sua rivincita dopo gli 8 gol subiti lo scorso anno in Prima ai tempi della Virtus Pratola. L’Aquila ormai è a un piede e mezzo fuori dalla competizione. Nel prossimo turno dovrà andare a Montorio. In caso di vittoria al Pigliacelli, i rossoblù eliminerebbero nella corsa le api. A quel punto dovrebbero sperare che gli uomini di Angelone fuori dai giochi, facciano l’ impresa al Pallozzi. Insomma il Triplete è lontano. Ma troppo pessimismo ad ogni sconfitta dell’Aquila storpia. Questa sconfitta fa bene per il futuro. In caso di Eccellenza, non saranno pochi gli avversari di questo calibro, soprattutto vedendo tre squadre abruzzesi in zona retrocessione o play out in Serie D(Chieti, Avezzano e Giulianova) e la possibilità che il Lanciano possa permanere nel massimo campionato regionale.
Voltare pagina, ma con la consapevolezza di dover e poter far meglio, già a partire dalla gara del Piccone contro il Celano.
Pierluigi Trombetta