Un girone di andata e una gara di ritorno sono ormai passati e nel girone A di Promozione è tempo di un primo bilancio. Il 2020 è alle porte e nel prossimo turno le 18 compagini del torneo più “livellato verso l’alto” della storia della Promozione, disputeranno il primo match nel nuovo anno.
L’Aquila ha chiuso in bellezza la prima parte di stagione laureandosi (per quel che conta) campione d’inverno e facendo suo lo scontro diretto contro il Mutignano. Una rosa già forte (visto che prima del mercato era comunque in testa alla classifica), ulteriormente rinforzata da giocatori di cui la maggior parte militavano in categorie superiori alla Promozione. I gol di troppo subiti (21) vengono meno rispetto alle 52 reti segnate nelle prime 18 gare. 5 punti di vantaggio dal Montorio 88, 6 dal Mutignano. Il club del capoluogo ha palesato di essere il più attrezzato per la vittoria finale, per quanto manchi un intero girone di ritorno e dove le altre non staranno a guardare. Il match in casa contro il Montorio 88 e le ultime tre trasferte del campionato (Sant’ Egidio, Fontanelle e Morro D’Oro), saranno determinanti per chiudere la pratica.
La squadra che può dare maggiori insidie a L’Aquila sembra essere il Montorio 88. Prima parte da incorniciare per le api, che dopo essersi calati nella categoria la scorsa stagione, hanno iniziato a dire la loro in quella attuale. Se la squadra con mister Di Luigi stava facendo bene (5 vittorie due pareggi e una sconfitta e vetta a -3), con Vincenzino Angelone sta facendo benissimo. Con il tecnico aquilano i montoriesi non hanno più perso una partita, palesando continuità nei risultati, concretezza e solidità. Il rigore sbagliato da Capretta contro L’Aquila, se messo a segno, avrebbe regalato due punti in più alla classifica. La storia con i se e con i ma non si fa, ma il distacco dalla vetta non è ancora così eccessivo e le api possono ancora dire la loro. La squadra che probabilmente potrebbe essere una mina vagante è la Nuova Santegidiese. Pasqualino Di Serafino in panchina può portare una ventata di aria fresca, oltre alla sua esperienza visto che la Promozione la conosce e due anni fa la vinse anche. Forse ci si aspettava qualcosina in più da parte dei vibratiani, che comunque con De Amicis hanno mostrato di avere un ottimo bagaglio tecnico e una bella identità di gioco. Il più grande pregio dei giallorossi è stato anche il loro più grande difetto. Quando la Sant riesce ad aggredire l’avversario la chiude in goleada (vedi la gara contro il Fontanelle), quando invece non riesce ad aggredire, anzi, si lascia aggredire, la partita prende una brutta piega (vedi la gara contro L’Aquila). Se Di Serafino riuscirà a correggere il tiro, ne vedremo delle belle. Il Mutignano è la squadra che ha sorpreso di più nel primo giro di boa, divenendo (anche qui, sempre per quello che conta), vice campione d’inverno. Le due sconfitte consecutive tuttavia, contro Sant e L’Aquila, tolgono forse ai pinetesi qualche punto per poter continuare a insediare la vetta. Piccioni oltre ad aver palesato le sue doti da allenatore, ha mostrato onestà intellettuale. La squadra pare seguirlo e quindi resta difficile pensare che il Mutignano possa disgregarsi. I play off sono più che alla portata.
In 5 lotteranno per l’ ultima casella play off: Mosciano, Rosetana, Pucetta, San Gregorio e Fontanelle. Attualmente è lotta serrata tra Mosciano e Rosetana che potrebbero darsi battaglia fino alla fine, ma non è escluso che una delle altre tre possa inserirsi. La squadra di mister Bogliari è la seconda rivelazione del torneo dopo il Mutignano. Poco clamore alla vigilia, tanti fatti per i giallorossi che hanno mostrato di essere una squadra compatta, rinforzata da due tasselli importanti come Rinaldi e Pigliacelli. La Rosetana ha si perso Ciminà, ma è riuscita a tenere gli altri pezzi pregiati della rosa (De Rosa in primis) e ha comunque lavorato bene in entrata. Il Fonte dell’ Olmo è di difficile invalicabilità, con il Mosciano si preannuncia una bella sfida. Il Pucetta ormai si è consacrato in Promozione. Il progetto marsicano funziona da tre anni e i 4 punti di distanza dalle due teramane non sono così tanti. San Gregorio e Fontanelle potevano fare qualcosina in più, ma c’è tutta la qualità e un girone di ritorno per risalire la china.
L’Amiternina potrebbe essere la vera outsider del girone di ritorno. “Dopo la gara contro L’Aquila partirà una nuova stagione”, le parole del presidente Sebastiani durante il derby con i rossoblù e l’ organico ricostruito gli da ragione. Look nuovo all’attacco, Ramos Moreno da garanzie di reti, Alfonsi e Salvato un lusso per la Categoria, così come Romano e gli altri talenti scoppitani rimasti in rosa. Battere i giallorossi non sarà una passeggiata per nessuno. Il Morro D’Oro era partito benissimo, poi c’è stata una netta flessione, ma il rischio di precipitare in acque avverse non sembra esserci. Così come per il Celano e per il Piano della Lente. Ai castellani quest’anno era importante mantenere la categoria, per poi pensare negli anni successivi a maggiori ambizioni. Un campionato meno esaltante rispetto alla scorsa stagione per il Piano della Lente, che comunque ha mostrato essere squadra rognosa che può dare fastidio a chiunque, specie con bomber Cirelli stra blindato nel mercato di riparazione dal club teramano.
Da qui fino al termine della stagione per le squadre di bassa classifica sarà una lotta entusiasmante a non retrocedere. La più alta in graduatoria è il Real 3C Hatria a quota 17, poi il terzetto New Club, Tornimparte e Miano a 14 punti e infine il Pizzoli. Il club di Rotili è stato quello (insieme a L’Aquila) che si è rinforzato di più, anche perché era la squadra che ha subito maggiori infortuni nel corso della stagione. Tanta sostanza in avanti con Fasciocco e D’Agostino, Muscato e Rugani daranno una grossa mano in difesa, salvarsi è tutt’altro che impossibile. E occhio pure al Tornimparte, anche quest’anno erroneamente dato per spacciato con largo anticipo e che invece fa il suo e ha chance per replicare il secondo miracolo.
Pierluigi Trombetta