Seconda Categoria. Infruttuoso l’incontro con il presidente Ortolano, le parti rimangono distanti.
Infruttuoso l’incontro di ieri tra una rappresentanza delle 11 società aquilane ed il Presidente Ortolano. La Federazione insiste sulla bontà degli organici allestiti per la prossima stagione sia per il girone A che per il B della Seconda Categoria mentre le Società aquilane con tanto di tabelle kilometriche, hanno dimostrano la disparità di trattamento con le altre società presenti negli altri gironi abruzzesi. Le aquilane tacciano la Lega di discriminazione e minacciano di ritirate le squadre dal prossimo campionato.
Il presidente Ortolano nel ribadire la sua posizione mette sul piatto della bilancia dei rimborsi per compensare le tante trasferte, ma la fronda aquilana non esclude di abbandonare la FIGC e di spostarsi nei campionati del CSI. Se quest’ultima indiscrezione fosse confermata ed accettata da tutte le società, l’azione di protesta balzerebbe agli oneri della cronaca nazionale: mai nell’aquilano, a memoria d’uomo, c’è stata una così dura presa di posizione da parte delle Società di calcio per l’illogicità della decisione assunta dalla Federazione.
Trapela invece che due tra le undici società hanno tradito lo spirito dello protesta, violando così il legame dell’aquilanità e sono disposte a giocare avendo trattato parallelamente con la Federazione. Le due Società che hanno preso le distanze dalla fronda aquilana, sembrano essere il Pitinum ed il San Demetrio De Vestini, come ha confermato telefonicamente Francesco Mario Durastante, presidente del Cesaproba, che ha partecipato all’incontro con il presidente Ortolano assieme a Roberto Silveri, presidente del Preturo.