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L' Aquila ha voglia di chiudere il prima possibile l' affare con Fedeli, anche se l' imprenditore umbro attorniato tra i suoi impegni non ha potuto entrare troppo nell' argomento.
In questa settimana infatti ci sarebbe dovuta essere la presentazione di Paolo Montero ma per altre priorità, la conferenza è slittata al 6 luglio. Dunque si attende ancora una risposta da parte di Fedeli dopo la mail inviata dal presidente De Paulis nella quale si chiedeva di acquisire tutta la società, o magari di lasciare una percentuale simbolica. La soluzione più fattibile in questo momento sembra sempre essere quella che Fedeli aiuti L’Aquila con il 50% del budget, con la restante metà colmata da sponsor locali. Attualmente il prorpietario dell' Elite è fuori all' estero per lavoro, e quindi si attende il suo rientro previsto per il fine settimana. Il Cavaliere di bottega di sua iniziativa, ha contattato i vertici societari per spiegare questa incombenza di lavoro, e si sentiranno meglio al suo rientro per mettersi d' accordo sul prossimo incontro magari previsto per la prossima settimana.
In questi giorni la piazza è apparsa preoccupata, e per quanto la situazione non è della drammaticità di quella dello scorso anno, bisogna risolverla.
Nella conferenza stampa di un anno fa di Palazzo Fibbioni convocata in fretta e furia e nella quale si proclamava la rinascita del calcio aquilano, il messaggio passato era quello che la nuova L’Aquila sarebbe stata diversa rispetto a quella degli anni passati. Eppure in altre piazze ripartite dalla Prima categoria come l’ Ancona e il Lanciano, si sono presentate proprietà solide che possono garantire il futuro calcistico almeno fino alla Serie D. L' Aquila invece, è rimasta sola con un avvocato. Si, De Paulis nel bene e nel male (con il Trust ad esempio bisognava agire diversamente), nel suo piccolo ha provato a fare il suo, ma ovviamente non può garantire un roseo futuro al calcio aquilano.
L’ anno scorso l' imprenditoria cittadina poteva anche avere l' attenuante del cospicuo debito della vecchia società. Difficile trovare qualcuno capace di accollarsi 2 milioni e passa di euro. Ma dopo la rinascita, nessun imprenditore locale ha avuto la volontà di costruire un progetto in Prima categoria? Una domanda che fa emergere un totale menefreghismo e disinteresse da parte della città, nonostante ci sia un progetto tecnico importante, una struttura all' avanguardia e una società che a parte i due stipendi è senza debiti.
Pierluigi Trombetta
