Dal Canistro a Marco Simone, la favola di Liguori: 'Pronto per una Serie D'
Il Dna da allenatore lo si intravdeva quando ancora calcava i campi Serie D (400 presenze distribuite con le maglie di Triestina, Turris, Latina, Canistro, Paternò e Alabalonga, solo per citarne alcune). Appese le scarpe al chiodo il Fidene, che aveva intravisto in lui l'uomo giusto, gli affidò subito la panchina della Juniores nazionale. Fiducia ripagata con lo Scudetto. Parliamo di Andrea Liguori, classe '75, campano di nascita ma trapiantato in Abruzzo. Il lavoro con i laziali non passò inosservato, tantochè Francesco Gabriele (attuale ct dell'Italia Under 20) lo volle al Bellinzona come secondo. Le soddisfazioni raccolte oltralpe fecero da prologo alla chiamata della Primavera del Napoli di Giampaolo Saurini (stagione 2013-14), anche qui come secondo:"E' stata un'esperienza che ricordo con piacere-commenta Liguori ad Atuttocalcio.tv. Quell'anno disputammo la Youth League (coppa campioni dei giovani), battendo formazioni come Arsenal, Borussia Dortmund e Olympique Marsiglia, prima di essere eliminati dal Real Madrid, nelle cui fila militavano diversi ragazzi che più avanti avrebbero esordito anche in Champion's League". Il Milan nel destino: una chiamata di un mattino di Maggio segnerà il suo percorso; dall'altro capo del telefono Marco Simone, ex attaccante rossonero:"ti voglio con me". Fu quello il primo contatto di un legame durato ben 5 stagioni, che lo ha portato sulle panchine di Losanna, Tours e Laval (Serie B svizzera, belga e francese). Il Milan, come già detto, pochi anni dopo torna a bussare; con l'avvento dei cinesi al timone del club meneghino nasce l'ipotesi squadra B, che avrebbe visto Simone allenatore e Liguori suo fedele secondo:"Ricordo ancora il giorno in cui ci recammo nella sede del Milan-spiega-per la firma del contratto. Davanti a me Fassone e Mirabelli, che credevano nel progetto. Purtroppo-commenta con un pizzico di amarezza-i noti problemi della proprietà cinese di lì a poco consegnarono il Milan ad Elliot, nei cui programmi non c'era spazio per una squadra B". Futuro:"Il mio desiderio-sottolinea- è quello di intraprendere una strada mia, partendo magari da una Serie D o da una Primavera, purchè ci sia un progetto serio e duraturo. Il calcio-aggiunge-sia da calciatore che da tecnico mi ha insegnato che gli unici mezzi per raggiungre dei risultati si chiamano gavetta, sacrificio e voglia di non fermarsi". In bocca al lupo Andrea!