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Amiternina, Felli chiarisce: 'Via per il rispetto che devo a me stesso'

Riceviamo e pubblichiamo la nota integrale inviata alla nostra Redazione dal calciatore dell'Amiternina di Scoppito, Elvis Felli. L'esterno, che nei giorni scorsi ha scelto di lasciare i giallorossi, ha voluto rispondere alle dichiarazioni del massimo dirigente scoppitano, Graziano Rosone che, nel dopo-gara contro il Cupello, aveva definito la decisione dello stesso Felli (e di altri due calciatori) come "mancanza di rispetto nei confronti di società, tecnico e compagni".

Di seguito la nota di Elvis Felli:

"Mi trovo a rispondere pubblicamente alle parole pronunciate nell'intervista dopo il match con il Cupello, dalla società Amiternina Calcio, nel nome di Graziano Rosone; intendo precisare da subito che non sono qui né per difendermi né per attaccare nessuno, ma solamente per chiarire la mia posizione nonchè illustrare la verità oggettiva dei fatti.

Ho deciso di mia spontanea volontà di non prendere più parte all'ultima trance di stagione agonistica, a seguito di alcuni chiarimenti fattici dalla società su richiesta di noi calciatori. Dato l'evidente ritardo nei rimborsi delle mensilità di Gennaio e Febbraio, abbiamo chiesto chiarezza e trasparenza alla società, che ci ha illustrato le chiare difficoltà economiche, a seguito di alcune perdite di entrate. Detto questo la società ci ha assicurato durante il nostro colloquio, il rimborso totale di Gennaio, forse entro Pasqua, il rimborso di Febbraio, forse grazie alla buona volontà dei soci, ma a data da definirsi. Per i restanti due, Marzo e Aprile, ci è stato chiaramente detto che sarebbero stati due mesi persi.
Il colloquio è terminato con le seguenti parole del Presidente :" La situazione attuale della società è questa, quindi chiunque è libero di poter rimanere oppure andare via", assicurando però il rimborso di Gennaio e Febbraio anche a chi avrebbe preso la sua strada. 
Io ho preso la mia decisione dopo essermi confrontato con Presidente, Allenatore e compagni; non ho detto nulla pubblicamente fin'ora proprio per rispetto della società e della squadra. Ma, per il rispetto che porto a me stesso, voglio chiarire la questione per non apparire quello che non sono come si è chiaramente inteso nell'intervista.
La mia decisione è legata al fatto di non voler pretendere anche i mesi di Marzo e Aprile continuando a giocare fino alla fine e quindi andare ad aggravare la situazione attuale della società.
Nel calcio il giocatore è a tutti gli effetti un lavoratore di un azienda, e quindi come tale dovrebbe essere rimborsato per il lavoro svolto; se un'azienda è in difficoltà economiche e non può pagare i dipendenti questi possono decidere di non lavorare più. Nel mondo lavorativo questa facoltà rappresenta un diritto del lavoratore, nel mondo del calcio, invece, e aggiungerei PURTROPPO, viene etichettato come una mancanza di rispetto verso Società, Allenatore e Squadra ,quando invece è solamente rispettare SE STESSI".
 
ELVIS FELLI