Il grande match. Non può essere definita che in questo modo la sfida del “Piccone” tra il Celano e L’Aquila, che ora vale uno scontro diretto al vertice del girone A di Prima categoria (L’Aquila è in testa avanti di un punto dal Celano secondo e imbattuto), ma che solo 7 anni fa risultava essere un derby di Serie C2. Tra i professionisti o tra i dilettanti, resta una sfida che desta interesse, forte chiaramente del blasone che le due nobili decadute possono vantare.
“Finalmente torna al Piccone una squadra blasonata e finalmente anche noi, a cui nessuno ha chiesto di vincere nulla, possiamo sfidare una squadra che, almeno dai giocatori in rosa, ha l’ obbligo di vincere.” Le parole di Francesco Marfia regista del Celano. “Dico finalmente perché Celano ha bisogno di gare sentite come queste perché vorrei tornasse l’ entusiasmo allo stadio e noi ce la stiamo mettendo tutta.” Centrocampista classe ’85, Marfia può vantare una carriera eccelsa da professionista viste le 174 presenze in Serie C (tra la C1 e la C2), con le maglie di Venezia, Ivrea e Celano per l’ appunto.
L’ Ultima sfida del Piccone, risale il 16 ottobre del 2011, quando all’ epoca i castellani batterono per 1-0 L’Aquila di Maurizio Ianni. In quel Celano giocò lo stesso Marfia. “Di quella sfida ricordo una netta superiorità del gioco da parte de L’Aquila, che però lascio i tre punti a nostro favore.” Quanto alla sfida di domenica “speriamo sia combattuta. Sicuramente una delle poche gare in campionato dove i tre punti non dovranno essere un obbligo ma un traguardo. Noi giocheremo a viso aperto rispettando l’ avversario, ma senza timore di nessuno, perché siamo consapevoli dei nostri mezzi. Lotteremo su tutti i palloni senza lasciare nulla al caso, una gara che può finire in tutti i modi 1 x o 2.” Una gara importante anche se considerando che si tratta della 9^ giornata, “non sarà decisiva per il proseguimento del campionato. Siamo un gruppo maturo e nonostante qualche acciacco di troppo, siamo ancora lì sopra. Continueremo a prescindere dal risultato per la nostra strada.”
Pierluigi Trombetta