• Classifica Prima Categoria (girone A)
ps squadra pt g v n p gf gs
1 Tornimparte 2002 60 24 18 6 0 77 18
2 Vis Cerratina 55 23 18 1 4 56 34
3 Villa San Sebastiano 43 23 13 4 6 40 27
4 Valle Peligna 41 24 12 5 7 61 41
5 Sportland F.C. Celano 35 24 10 5 9 35 35
6 Villa Sant'Angelo 33 24 9 6 9 33 26
7 Alanno 33 24 9 6 9 44 39
8 Tagliacozzo 32 24 9 5 10 35 33
9 Ortigia 31 24 9 4 11 42 52
10 Canistro 23 24 6 5 13 43 52
11 Aielli 2015 22 24 5 7 12 39 48
12 S.S.Preturo 22 24 6 4 14 23 51
13 Popoli Calcio 4 25 0 4 21 20 95
14 Marruvium SP 2 1 1 0 0 5 2
Promossa Playoff Playout Retrocessa
  • Risultati 26ª giornata — Prima Categoria
Casa Ospite
sabato 20 aprile 2024 — 16:30
Tornimparte 2002 4 1 Tagliacozzo
domenica 21 aprile 2024 — 16:30
Aielli 2015 3 1 Sportland F.C. Celano
Alanno 4 2 Valle Peligna
Canistro 2 3 S.S.Preturo
Popoli Calcio Marruvium SP
Villa San Sebastiano 0 1 Vis Cerratina
Villa Sant'Angelo 4 0 Ortigia
Risultati aggiornati al: 21 apr 2024
  • 27ª giornata — Prima Categoria
  • Non sono presenti dati sul prossimo turno!

Prima A, riflessioni sulla questione impianti

La “questione impianti” dopo la mancata disputa della gara tra l’ Atletico Civitella Roveto e L’Aquila resta un tema attuale che continua a far discutere. Sicuramente, con la decisione del giudice sportivo di penalizzare per 3-0 a tavolino il Civitella Roveto, si è creato un caso gravissimo che si ripercuoterà per tutto l’ arco della stagione. Un tema molto delicato, ma dopo due settimane da tale episodio è arrivato il momento di chiarire una volta per tutte come sono andate le cose.

Partiamo dall’ inizio. La Questura aveva previsto che per la prima gara dell'Aquila a Pizzoli ci sarebbe stato un gran numero di tifosi, molto più consistente dei 500 posti dell'impianto pizzolano. D'altronde Pizzoli è una comunità limitrofa al capoluogo ed è sostenuta da un buon pubblico, così come nell’animo dei tifosi dell’Aquila c’era tanta voglia di reagire dopo i fattacci di questa estate, che hanno portato alla riammissione nel terzo campionato regionale. La Questura lo sapeva ed emise alcune prescrizioni che hanno indotto la stessa società del Pizzoli a chiedere di giocare al Gran Sasso per non lasciare nessuno fuori lo stadio. E infatti l'incontro si svolse al Gran Sasso davanti a 1.800 spettatori tra la soddisfazione dei tifosi aquilani (in verità usciti malconci sul piano del risultato) e quella della società pizzolana che ha avuto l'intuizione e la fortuna di fare l'incasso dell'anno (si parla di circa 7mila euro, condizionale d'obbligo e redazione a disposizione per rettifiche, ndr) cogliendo pure tre punti. 

Per le gare a seguire le stesse forze dell’ordine hanno inviato una mail ai vari comuni ospitanti, per dare conoscenza dei vari requisiti che l’impianto sportivo relativo alla società del comune stesso deve avere. Tra le varie direttive, le più peculiari sono quelle di avere due ingressi separati e due settori altrettanto separati per poter tenere distinti i tifosi rossoblù da quelli locali. Tanto è vero che Barrea-L’Aquila si è regolarmente giocata al campo "D" di Castel di Sangro (presenti un centinaio di sostenitori rossoblù), che aveva questi requisiti. Giusto o sbagliato essere così fiscali per una partita di Prima Categoria? Su questo bisognerebbe aprire un altro capitolo e le società, a questo punto, dovrebbero chiederlo al Questore.

Fatto sta che sono gli stessi requisiti a cui sono dovuti sottostare anche le società che dovevano ospitare il Lanciano nella stagione 2017/2018, che non a caso disputò sei trasferte in campo neutro, proprio perché alcuni impianti che avrebbero dovuto ospitare i frentani non erano a norma a detta delle autorità competenti in tema di ordine pubblico.

Ora, servirebbe un altro capitolo pure per capire perchè il Comunale di Civitella non aveva questi requisiti. Ma il vero problema è maturato successivamente. Dopo il no di giocare a Civitella, sono state rispedite al mittente da parte della Federazione cinque soluzioni proposte dal Civitella. La più eclatante quella di giocare al Gran Sasso Acconcia: nella giornata di martedì a detta della Federazione avrebbe falsato la partita, mentre sabato a meno di 24 ore dalla partita non la falsava più. Ma come sono state rispedite al mittente queste richieste? A parole, “meglio di no”. Se alle varie società nuove a questa esperienza, fosse stato spiegato con chiarezza come avrebbero dovuto muoversi, probabilmente la partita avrebbe avuto luogo. Difficilmente, infatti, con una richiesta scritta di giocare al Gran Sasso il Comitato avrebbe detto di no (sabato era stata la Federazione stessa ad aver chiesto di giocare a L’Aquila), e anche se avesse comunque rifiutato il Civitella molto probabilmente non avrebbe perso a tavolino, perchè sarebbe risultata la responsabilità del Comitato di indicare il campo di Magliano dei Marsi, poi risultato ugualmente inadeguato e non per colpa del Civitella.

Dunque, dopo il comunicato (LEGGI QUI) da parte di 15 società sulle 18 partecipanti al campionato di Prima, è giusto che il Comitato regionale faccia chiarezza. Giusto rispondere agli interrogativi delle società (lunedì 5 novembre ci sarà un incontro tra il Comitato e i 15 presidenti delle società firmatarie), precisando fin da subito, però, che la tifoseria rossoblù non è un’orda barbarica e che l'ipotesi di vietarle le trasferte, come ogni divieto e restrizione ingiustificato, equivarrebbe ad una sconfitta del calcio. L’auspicio più grande è che alla fine di questa storia prevalga il buon senso, per il bene delle realtà di Prima categoria, per L’Aquila, per l'immagine della Federazione e, soprattutto, per il calcio giocato.

Pierluigi Trombetta