Lo scorso 22 marzo del 2018, il Tribunale nazionale federale ha sanzionato Luigi Cima a 7 mesi di inibizione, insieme a Gianfranco D'Angelo ( consigiere dell'As Ancona, inibito per 7 mesi) , e inflitto all'As Ancona un'ammenda di 2.000 euro. Il direttore sportivo di Nereto, arrivato a L'Aquila a mercato praticamente chiuso (un paradosso considerando la sua carica), venne sollevato dall'incarico dopo soli 3 mesi (il 5 febbraio scorso).
I fatti della sentenza risalgono al 2016. La madre di un calciatore aquilano classe '99 (all'epoca minorenne), ha esposto denuncia alla Procura Federale poiché "era stata destinataria di reiterate richieste di danaro da parte dei Sigg.ri D’Angelo Gianfranco e Cima Luigi al fine di favorire il tesseramento del figlio nella squadra della Società US Ancona 1905 Srl; costei aggiungeva che le era stato richiesto altro denaro per la partecipazione del ragazzo al Torneo di Viareggio con la Società US Ancona e ad un provino con la Società Sampdoria, danaro che non fu versato ragion per cui il calciatore non sarebbe stato convocato per Viareggio e neppure avrebbe sostenuto il provino con la Sampdoria; all’esposto venivano allegate copie di quattro assegni che la madre del giocatore affermava di aver consegnato al D’Angelo."
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