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Penne, i giovani del vivaio regalano sorrisi. Vestini in prima linea anche nel sociale

Tempo di sosta e tempo di bilanci in casa Penne con i biancorossi che si godono le due settimane di stop in vista del rush finale di una stagione che ha regalato proprio in coda le maggiori soddisfazioni grazie al filotto di sei risultati utili consecutivi che ha portato in dote ben quattordici punti sui diciotto a disposizione chiudendo di fatto, con largo anticipo, il discorso salvezza.

Situazione ampiamente preventivabile alla vigilia vista la rosa approntata dalla società vestina, sicuramente meno durante una stagione che rischiava di essere compromessa da una certa discontinuità di risultati.

Ma l’ultimo pesante successo casalingo con il Paterno, arrivato malgrado le assenze di diversi pezzi da novanta del calibro di D’Addazio, Silvaggi, Donatangelo e Rodia, ha inevitabilmente riacceso i riflettori sui giovani biancorossi: in campo ben sei fuoriquota dal primo minuto (cinque dei quali prodotti del proprio settore giovanile) i ragazzi di mister Pavone sono stati in grado di colpire nel momento opportuno ed affondare un avversario pieno zeppo di grandi nomi ed in corsa per il piazzamento playoff.

Una dimostrazione di maturità e concretezza per una squadra che vede sempre più raccogliere i frutti del proprio lavoro a livello giovanile. I numeri del resto non possono che supportare la tesi: ad esclusione del solo Ballanti (1997) prelevato in estate dopo l’esperienza a Francavilla, tutti i fuoriquota pennesi sono rigorosamente prodotti del vivaio biancorosso, seguendo la filosofia di base della società vestina che valorizza ulteriormente una regola molte volte tediosa per tante squadre schierando, per scelta, esclusivamente fuoriquota provenienti dalla propria cantera.

La rosa del Penne è del resto l’emblema della linea societaria approntata e portata avanti dalla prima squadra di mister Pavone già in passato tecnico della Juniores. Una struttura orizzontale che parte dal lavoro dei responsabili di scuola calcio (Walter Duttilo) e settore giovanile (Guerino Francescone) che con i rispettivi tecnici lavorano in stretto contatto grazie anche al coordinamento di mister Filippo Di Teodoro (attuale tecnico della Juniores) ed il preziosissimo ausilio del preparatore atletico Paolo Policastro, del preparatore dei portieri Pino Giuliani, gli assistenti tecnici Stefano Pavone e Riccardo Serpentini, i massaggiatori Raffaello Mezzaluna e Michele Di Nicola, fino ad arrivare ai magazzinieri Rosario Peretti e Sergio D’Agostino ormai da decenni al seguito della squadra biancorossa.

Tantissimi sono così i ragazzi pennesi nel giro della prima squadra, alcuni dei quali già “veterani” come i classe 1998 Andrea Reale (25 presenze nel torneo in corso) e Davide Coletta (24 presenze e 2 reti fermo da diverse settimane per infortunio); ragazzi ancora giovanissimi ma titolari in pianta stabile da almeno tre stagioni fino ad arrivare ai ragazzi in rampa di lancio come i 2001 Giovanni Paolo Di Fazio (già 7 presenze per lui) e Andrea  Giuseppetti, tra l'altro entrambi impegnati con la Rappresentativa Allievi nel Torneo delle Regioni in corso di svolgimento.

Ragazzi a cui se ne aggiungono tantissimi altri: il centrocampista Andrea Savini (2000) può contare già 22 presenze ed 1 gol in stagione dopo aver esordito in prima squadra lo scorso anno, mentre gli esordi stagionali hanno già riguardato ragazzi di sicura prospettiva come il difensore Francesco Manocchia (1999) e l’attaccante Fabio Bianchini (1999) che ha già totalizzato 14 presenze.

Oltre ai già citati giocatori non vanno però dimenticati i classe 1997 Jacopo Di Martino e Simone Di Teodoro che a dicembre sono stati costretti a cambiare maglia per motivi di studio ma che già nel torneo in corso ed in quelli passati hanno dato il loro grosso contributo forti anche delle esperienze vissute negli anni precedenti con le giovanili di Teramo e Pescara, insieme all’altro pennese Cristian Domenicone estremo difensore trasferitosi per trovare più spazio in campo malgrado il suo contributo importante dato anche nella stagione in corso dopo l’infortunio di D’Amico.

E tanto per chiudere il cerchio, l’orbita della prima squadra è completata dai vari Sebastiano Camporesi (1997) che può vantare anche 22 presenze ed 1 gol in stagione, ed altri ragazzi che hanno esordito o che comunque sono in rampa di lancio, e ci riferiamo ai portieri Matteo Di Norscia (1999) e Francesco Di Tonno (2000), i difensori Eros Cervoni (1999), Andrea Di Marcantonio (2000), i centrocampisti Loris Di Simone (1998), Paride Di Zio (1999) e Antonio Petrucci (1999) per finire con la punta Matteo Rossi (1999).

Tutti ragazzi locali che vanno a formare una rosa guidata con sagacia dall’esperienza e la passione di capitan Francesco D’Addazio classe 1981 anche lui pennese doc, tornato a “casa” dopo un lungo girovagare tra campi di categoria superiore; lui che proprio nel settore giovanile pennese aveva mosso i primi passi prima di trasferirsi giovanissimo al Pescara dove guidò la Primavera a giocarsi la storica finale scudetto con la Lazio. La carriera da calciatore “senior” ripartì proprio con il suo Penne che, guidato da mister Andrea Camplone, tornò in serie D giocandosi anche i playoff per la C2 con il Celano poi promosso. Insieme a lui va indubbiamente citato anche Cristian Cacciatore, classe 1984, anche lui prodotto del settore giovanile biancorosso che ha seguito poi un cammino speculare a quello di D’Addazio passando giovanissimo al Pescara.

Tutti segni evidenti di come continua la tradizione di un settore giovanile da sempre all’avanguardia in Regione, che può contare su numeri importantissimi e che continua a sfornare ragazzi validi malgrado un’incredibile penuria di strutture, con il Vecchio Comunale ridotto ormai ai minimi termini ed il Nuovo sprovvisto di impianto di illuminazione. Uno sforzo doppio che richiede il massimo impegno di tecnici e di atleti che soprattutto nel periodo invernale sono costretti a fare mille sacrifici per allenarsi.

Ma la passione di dirigenza, staff ed atleti non conosce ostacoli; il settore giovanile pennese compresa la scuola calcio opera senza soluzione di continuità da ormai 45 anni e ad oggi conta circa 200 ragazzi divisi tra Piccoli Amici, Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi e Juniores, educati ed allenati da 18 istruttori tutti rigorosamente tesserati UEFA “B”, laureati in scienze motorie e regolarmente tesserati FIGC “istruttore scuola calcio”. Con la partecipazione di tutte le compagini agonistiche ai massimi campionati regionali, ad eccezione degli Allievi retrocessi alla categoria provinciale per motivi disciplinari dopo aver raggiunto addirittura la fase d’elite della passata stagione (che comunque stanno letteralmente dominando il proprio campionato in rampa di lancio per la pronta risalita), importanti sono anche le attività legate ai piccoli. La partecipazione al torneo “Sei bravo a…scuola calcio”, l’organizzazione di raggruppamenti che portano a vere e proprie giornate a carattere ludico-sportivo in cui anche dieci squadre di piccolissimi si incontrano a giro fino a culminare con il classico terzo tempo in cui all’insegna di convivialità e condivisione stanno insieme bambini e genitori che partecipano attivamente mettendo a disposizione dolci, bevande ed altro.

Da rimarcare anche il famoso torneo di calcio giovanile “Trofeo Città di Penne” arrivato ormai alla 35° edizione. Un classico di cartello che di disputa ogni anno a fine stagione e che, pur avendo perso il carattere dell’internazionalità dei tempi d’oro, si mantiene sempre su livelli di eccellenza nonché punto di riferimento per i tanti settori giovanili che onorano la presenza con grande piacere. Il Torneo è infatti attualmente l’unico in Abruzzo dove sono impegnate tutte le categorie del settore giovanile, dai primi calci alla Juniores contando mediamente oltre 30 società partecipanti con circa 300 e più giovani calciatori che nei dieci giorni in calendario si sfidano all’insegna del sano agonismo e dello spensierato divertimento.

Per finire uno sguardo al sociale: oltre alle tante attività ludiche e sociali come la classica cena biancorossa, la scuola calcio pennese rappresenta anche un modello di integrazione; tra gli iscritti tanti bambini di varie etnie provenienti da Nigeria, Polonia, Romania e persino Gran Bretagna. Un bellissimo esempio di socializzazione globale, nato dalle nuove esigenze migratorie che portano i bambini a seguire i loro genitori in terre diverse che però, grazie al calcio, tendono la mano per offrire loro una possibilità in più per superare con lo sport gli ostacoli di una perfetta integrazione. Da rimarcare anche le lezioni che i tecnici della scuola calcio tengono, a titolo totalmente gratuito, nelle scuole elementari della città.