L'Aquila, bare e necrologi al Gran Sasso. Intanto il Tribunale dissequestra 400mila euro a Mancini. Stessa cosa a Chiodi?
Sorpresa funerea per chi, questa mattina, ha aperto i cancelli dello stadio Gran Sasso d'Italia.
Appesi al cancello d'ingresso di sede e spogliatoi, infatti, sono stati trovati due necrologi che danno l'annuncio dello "spegnimento" di L'Aquila calcio e L'Aquila rugby e due bare di carta, una rossoblù, l'altra neroverde.
Nei cartelli, affissi dalla sezione aquilana di CasaPound al Gran Sasso, ma anche al Fattori, sotto la sede Ance e sotto Palazzo Fibbioni, si legge: "A causa del totale menefreghismo dell'imprenditoria locale e della storica inettitudine di certa politica, si stanno spegnendo in questi giorni L'Aquila calcio e L'Aquila rugby. Ne danno il triste annuncio i tifosi, gli sportivi e i cittadini aquilani tutti, che non dimenticheranno i nomi dei colpevoli. Non fiori ma opere di bene".
Intanto "un'opera di bene" potrebbe averla fatta il Giudice del Riesame, che ha accolto l'istanza di dissequestro dei 400mila euro presentata dall'ex presidente rossoblù, Massimo Mancini. Ne dà notizia il collega Giampiero Giancarli nell'edizione odierna del Centro. Tale somma era stata sequestrata per equivalente dalla Guardia di Finanza sia a Mancini che a Chiodi, per l'omesso versamento IVA del 2014 da parte del club rossoblù.
E con l'accoglimento dell'istanza presentata dai legali di Mancini, prima bocciata dal Tribunale del Riesame, ma ora valutata diversamente a seguito del ricorso in Cassazione, è probabile che la stessa valutazione venga estesa alla posizione di Chiodi, che pure aveva presentato simile ricorso al Riesame. Che possa essere una buona notizia anche per L'Aquila calcio, vista l'asserita "carenza di liquidità" lamentata in questi giorni dai vertici rossoblù? Si vedrà.
Alessandro Fallocco